La domanda esterna ha continuato a essere alimentata dal progressivo incremento dei flussi turistici: alberghi, pubblici esercizi, nei primi nove mesi dell’anno hanno incrementato gli occupati del 3,7 per cento
La crescita stimata per il Pil umbro al 2022 è analoga a quella nazionale: +3,9 per cento. A rivelarlo è lo studio dell’Agenzia Umbria Ricerche.
L’andamento positivo è proseguito anche nella prima parte del 2022, trainato dalla domanda interna, con l’espansione dei consumi delle famiglie, compressi dalle restrizioni sanitarie. Per la domanda estera, i primi nove mesi dell’anno collocano l’Umbria tra le regioni con la migliore performance di export, con un +29,7, mentre in Italia si ferma al 21,2 per cento.
I dati dell’export in Umbria
La domanda esterna ha continuato a essere alimentata anche dal progressivo incremento dei flussi turistici, che hanno visto la regione toccare proprio nel periodo estivo-autunnale 2022 le punte massime di sempre. Alberghi, pubblici esercizi, nei primi nove mesi dell’anno hanno incrementato gli occupati del 3,7 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’industria ha continuato ad ampliare la compagine lavorativa (con un +2,4 per cento in Umbria), il settore agricolo segna un +8,9 per cento, a fronte del -5,2 per cento italiano.
Il settore delle costruzioni in Umbria
Il settore delle costruzioni registra invece un calo dell’11,5 per cento. Sono calate le iscrizioni delle imprese, (-5,4 per cento rispetto al 2021) e sono aumentate le cessazioni (+5,1 per cento). Le imprese in attività sono diminuite in un anno di 404 unità, tenendo in sospeso l’attività
Si può stimare così in una crescita per il Pil umbro al 2022 analoga a quella nazionale e pari a +3,9 per cento.
Per il 2023, l’Umbria risulterebbe allineata alla performance italiana: se nel contesto nazionale si stima una crescita del Pil compresa tra lo 0,4 (Prometeia) e lo 0,6 per cento (Banca d’Italia e Fondo monetario internazionale), l’Umbria risulterebbe allineata alla performance italiana, con un +0,3 per cento/+0,6 per cento (Prometeia/Ufficio Studi Confartigianato).