Il report di CGIA: La regione resta in top 10. La città con maggiori chiusure è Lucca. La regione più virtuosa è la Campania
Negli ultimi dieci anni, il numero dei titolari, dei soci e dei collaboratori artigiani iscritti all’Inps è crollato di 281.925 unità. È l’artigianato tradizionale a subire tale emorragia: il settore fino a qualche decennio fa, con la sua presenza, storia e cultura contrassegnava la struttura produttiva delle città, dei paesi e dei vicoli. A indicarlo è l’Ufficio studi della CGIA in un recente report.
Report Cgia: tutti i dati
L’Umbria si pone al settimo posto nella classifica delle chiusure degli imprenditori artigiani, nel decennio 2012-2021. Si è passati da 32.280 a 26.780 imprese, con un calo di -5.500 unità (-17,0%). Perugia è al 34° posto, passando da 24.891 a 20.533 unità (-4.358, ossia -17,5%). Terni è al 57° posto, da 7.389 a 6.247 unità (-1.142, ossia -15,5 %). La città con maggiori chiusure è Lucca (-4.945, con una percentuale di -25%). La regione più virtuosa è la Campania (con una perdita di -6.150 unità, ossia -7,4%).
I mestieri artigiani in via di estinzione
Sono molti i mestieri artigiani in via di estinzione: le cause sono da rintracciare nei comportamenti d’acquisto dei consumatori, mutato con l’avvento dell’e-commerce. I mestieri artigiani tradizionali in declino sono autoriparatori, calzolai, corniciai, fabbri, falegnami, fotografi, impagliatori, lavasecco, materassai, orafi, orologiai, pellettieri, restauratori, sarti, stuccatori, tappezzieri, tipografi e vetrai.
Per contro, invece, i settori artigiani che stanno vivendo una fase di espansione importante sono quelli delle aree appartenenti al benessere e all’informatica. Nel primo, ad esempio, si continua a registrare un forte aumento degli acconciatori, degli estetisti, dei massaggiatori e dei tatuatori. Nel secondo, invece, sono in espansione i sistemisti, gli addetti al web marketing, i video maker e gli esperti in social media. Ma l’aumento di queste attività è insufficiente a compensare il numero delle chiusure presenti nell’artigianato storico, con il risultato che la platea degli artigiani è in costante diminuzione. Inoltre, con meno botteghe e negozi di vicinato, diminuiscono i luoghi di socializzazione a misura d’uomo.