Zingaretti scuote le opposizioni: “Avvicinamento Renzi è positivo”

L'ex leader del Pd ha voluto ricordare alle opposizioni che la costruzione di un'alternativa non è più un obiettivo ma "un dovere morale" e che per questo bisogna abbandonare la cultura dei "pochi ma buoni" e aprire alla "stagione unitaria"

Redazione
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Nicola Zingaretti è uno dei primi ufficiali sostenitori della larga coalizione di centrosinistra su cui stanno lavorando le forze di opposizione. Un “campo largo” che potrebbe farcela e che potrebbe rappresentare una valida alternativa alle destre in preparazione delle prossime elezioni politiche. Il nodo di Matteo Renzi, su cui sembrano essersi gelati alcuni dei possibili partecipanti, è solo un piccolo ostacolo che deve essere superato per il bene del Paese. L’ex leader del Pd sembra avere le idee chiare e soprattutto è carico di energia positiva che riversa nelle possibilità del centrosinistra.

La cultura dei pochi ma buoni è stata un suicidio. Finalmente si è riaperta una stagione unitaria” ha dichiarato soddisfatto a La Stampa, sostenendo che in questo momento la creazione di un’alternativa “non è più solo un obiettivo politico, ma un dovere morale“, perché “il compito delle opposizioni è far avanzare una proposta di governo diversa e migliore di quella attuale, che sia popolare e con un’anima“.

Zingaretti, però, non ritiene che l’attuale governo Meloni sia prossimo alla sua conclusione. Il referendum sull’Autonomia e le presunte difficoltà tra i tre partiti di maggioranza, secondo il democratico non “sono un preannuncio di crisi, ma la registrazione dell’ipocrisia dei leader di destra che prendono le distanze su alcuni temi non in funzione di un cambio di strategia, ma per rivendicare più potere“.

Zingaretti su Renzi: “È normale che ci sia una certa diffidenza

Zingaretti non è per nulla sorpreso delle difficoltà che alcuni partiti di centrosinistra stanno provando di fronte alla decisione di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, di unirsi alla coalizione. “Dopo quello che è accaduto mi pare naturale che ci sia un dibattito e anche un certa diffidenza” ha sostenuto il democratico, riferendosi ai trascorsi tra Renzi e il Movimento 5 Stelle. Secondo l’ex leader del Pd, poi, se la scelta di Renzi non avesse provocato un dibattito “si sarebbe potuto parlare quasi di trasformismo“.

Nonostante tutto, però, per il democratico la decisione di Renzi va vista come un’aggiunta positiva. “Si sta insieme per costruire non per picconare” ha sostenuto Zingaretti, aggiungendo anche di avere fiducia nei confronti del leader di Italia Viva: “A me ha sempre detto la verità su ciò che pensava. Secondo me sbagliava quasi su tutto, ma il tema non è cosa pensa ciascuno di noi quanto tentare di costruire un progetto politico“.

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Nicola Zingaretti (Pd)

Il democratico nutre profonde speranze anche nei confronti dell’assemblea del Movimento 5 Stelle. Secondo Zingaretti, infatti, il Movimento non sta attraversando un momento delicato ma sta “ragionando su come stare al meglio in questo tempo della storia“. Il democratico ha infatti sottolineato come “lavorare su un’alleanza delle opposizioni” può essere fondamentale solo se ci si “pone il problema di costruire un progetto alternativo“. Una questione che è stata compresa dal Partito democratico e ora anche dal M5S.

Zingaretti sull’Autonomia: “Gli elettori si mobiliteranno contro una legge pericolosa

Nicola Zingaretti è rimasto positivo anche sul tema dell’Autonomia differenziata, sostenendo di non nutrire dubbi sull’efficacia del referendum. “Il popolo delle opposizioni è più unito di quanto si pensi” ha dichiarato il democratico, portando avanti i temi del salario minimo e della difesa della sanità pubblica e poi decretando: “Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, sono certo che gli elettori si mobiliteranno contro una legge pericolosa che dà risposte sbagliate a problemi giusti“. Secondo l’ex deputato del Pd, però, questa legge non rischia in alcun modo di “spaccare l’Italia” perché “il Nord sa bene che pagherebbe un prezzo con la disgregazione del Paese“.

L’eurodeputato ha poi voluto affondare contro l’operato del governo, accusandolo di utilizzare le riforme come merce di scambio e di ricatto. “Le destre hanno sostituito l’esercizio nobile della mediazione con lo scambio. Io ti do l’Autonomia, tu mi dai la Giustizia e tu il Premierato” ha sostenuto l’ex leader democratico, aggiungendo: “Hanno posizioni inconciliabili su molti argomenti. Si pensi all’opinione sull’Europa dei due vicepremier“.

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