A un giorno di distanza dal voto fatidico che potrebbe nuovamente “incoronare” Ursula Von der Leyen come presidente della Commissione europea, il gruppo dei Conservatori non ha ancora preso una decisione. L’incontro, durato circa un’ora, con la candidata del Ppe non sembrerebbe essere stato risolutivo. Ecr nutre ancora qualche dubbio, soprattutto sul contenuto politico del secondo mandato alla tedesca. Il timore è che l’agenda europea si riveli troppo simile a quella degli scorsi anni. Inoltre, giocano un ruolo di primo piano le speranze e le richieste di Giorgia Meloni, presidente dei Conservatori e soprattutto primo ministro italiano.
A seguito del risultato delle elezioni europee, che ha reso l’Italia il Paese europeo con il governo più solido nell’Ue, il Presidente del Consiglio ha iniziato ad avanzare delle pretese. “All’Italia spetta un portafoglio importante” e soprattutto una vicepresidenza, queste sarebbe le volontà del premiere. Non tutto è semplice come sembra e, a più di un mese di distanza da quelle elezioni, all’Italia non è stata data ancora nessuna certezza. Così anche il voto di Ecr resta in bilico e la rielezione di Von der Leyen non sembra più scontata.
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La candidata tedesca ha buoni numeri che la sorreggono, con circa 400 consensi contro i 360 necessari all’elezione, eppure l’ipotesi dei voltafaccia dell’ultimo momento non può essere sottovalutata. Proprio per questo la presidente della Commissione vorrebbe dalla sua parte i voti delle delegazioni di Ecr, ma la partita sembra più dura del previsto. Giorgia Meloni non vorrebbe cedere e allo stesso tempo anche gli eurodeputati conservatori vogliono delle garanzie sul piano politico. Così, Von der Leyen è stata costretta ad aprire uno spiraglio verso i conservatori, nella speranza di conquistarli.
Von der Leyen a caccia di voti nell’Ecr
Dopo il colloquio con gli eurodeputati di Ecr, Ursula Von der Leyen sembrerebbe aver capito che per conquistarli è necessario uno sforzo maggiore. Non sono bastate, infatti, le “dolci” parole sul contrasto all’immigrazione sul Green Deal, i conservatori vorrebbero un passo in più verso di loro. Cinque anni di governo non si dimenticano facilmente e la tedesca deve essere in grado di dimostrare che i due mandati che la vedono protagonista saranno ben diversi. Un ostacolo difficile da superare, però, è l’apertura verso i verdi. Come conciliare in una sola persona le visione di due gruppi così distanti tra loro?
Von der Leyen rischia di cadere su un fronte o su un altro e l’atterraggio, purtroppo, non sarà dei migliori. La presidente della Commissione uscente, quindi, nel pomeriggio ha tentato un’apertura maggiore e più definita. Alla plenaria del nuovo Europarlamento, due eurodeputati di Ecr sono stati nominati vicepresidenti, di cui una italiana. Si tratta di Antonella Sberna, figura molto vicina alle sorelle Meloni, che è stata eletta insieme al lettone Roberts Zile. Un risultato importante, che potrebbe aver ammorbidito le posizioni dei Conservatori. Carlo Fidanza e Nicola Procaccini hanno infatti dichiarato: “Si tratta di un importante riconoscimento per l’azione politica svolta da FdI anche in ambito europeo“.
Le mire di Giorgia Meloni in Europa
Giorgia Meloni potrebbe prendere una decisione all’ultimo momento, ma in questi giorni sembrerebbe che i contatti con la Presidente della Commissione europea siano stati piuttosto intensi. Sembrerebbe che Von der Leyen abbia ribadito al Presidente del Consiglio che all’Italia verrà assicurato un portafoglio di peso. Si vocifera che questo possa essere il commissario del Bilancio con annesse deleghe al Pnrr e i fondi di coesione. Una trattativa che quindi potrebbe convincere Meloni a guidare i suoi verso il “Sì” a Von der Leyen.
Inoltre, Meloni sembrerebbe sentire il peso dei mondi esterni alla politica, come quello delle aziende. Proprio ieri il premier ha incontrato una delegazione dell’Ert (European round-table), ovvero l’associazione che riunisce le aziende europee. Queste avrebbero ricordato al Capo del governo come la continuità sulle riforme europee e sulla stabilità sia fondamentale. Non vi sono comunque certezze sulla decisione del premier, per cui sarà necessario attendere la giornata di domani.
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