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Veneto, Zaia avverte: “Se sono un problema, allora vedrò di diventarlo veramente”

Il governatore ha sostenuto di credere che il niet al suo nome e l'inserimento di nomi di FdI nella Giunta sia stata una "pregiudiziale" per avere il candidato. In ogni caso, Zaia ha dichiarato di non credere a ciò che legge sui giornali, ovvero che è tutto un problema leghista "considerato che di veti ce ne sono stati tanti"

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Se sono un problema vedrò di renderlo reale, il problema“, questo è il monito del presidente uscente del Veneto, Luca Zaia, a poco più di un mese dalle Regionali in Veneto. La partita è serrata e il governatore è ormai sul piede di guerra. A far nascere la polemica è stata la decisione di eliminare prima la lista civica dall’elenco delle Regionali e poi il nome di Zaia dal simbolo della Lega.

Ormai da giorni, il presidente del Veneto continua a lanciare messaggi alla coalizione, sottolineando comunque di voler garantire il suo sostegno ad Alberto Stefani, il nome della Lega scelto come suo successore. “Cercherò di organizzarmi in maniera tale da rappresentare fino in fondo i veneti“, ha spiegato oggi, a margine di un evento a Vicenza, ricordando l’apporto dato fino alla Regione.

Proprio alla luce di questa consapevolezza, Zaia ha spiegato che una soluzione simile sarebbe comprensibile nel caso in cui il presidente uscente non fosse candidato, per poi aggiungere: “Sembrava che si potesse mettere il mio nome sul simbolo della lista, allora ho detto che io sono un problema“. Il governatore ha sostenuto di non sapere i motivi della scelta presa dalla coalizione.

Veneto, Zaia: “Il no al mio nome una pregiudiziale per avere il candidato”

Dovrei essere immodesto per dirlo, ma tutti i sondaggi in questi anni lo hanno detto ampiamente“, ha spiegato, aggiungendo che la sua figura rappresenta una garanzia proprio per la sua attenzione e il suo amore nei confronti della Regione. Inoltre, il governatore ha spiegato che la sua capacità è stata anche quella di “saper dire tanti sì, ma anche tanti no“.

Zaia ha comunque dichiarato di non temere di essere “esiliato“, ma di essere preoccupato che la Regione possa perdere il primato di numero 1 in Italia. “Se qualcuno mi chiede il risultato più grande, io dico lo standing dei veneti“, ha continuato il governatore, aggiungendo di voler ricordare che il Veneto ha una visibilità e una reputazione a livello nazionale e internazionale che prima del suo arrivo la Regione non aveva.

Inoltre, il governatore ha sostenuto di credere che il niet al suo nome e l’inserimento di nomi di FdI nella Giunta sia stata una pregiudizialeper avere il candidato. In ogni caso, Zaia ha dichiarato di non credere a ciò che legge sui giornali, ovvero che è tutto un problema leghista “considerato che di veti ce ne sono stati tanti“. Il governatore, comunque, non pensa che quello attuale sia il momento per concentrarsi su questi aspetti, ma solamente su ciò che è giusto per la Regione.

Veneto, Zaia: “Stefani ha bisogno del mio sostegno per ovvi motivi”

Alberto ha bisogno del sostegno di tutti. Ha bisogno del mio sostegno principalmente per ovvi motivi e anche di tutti i cittadini“, ha sostenuto, spiegando che nel corso della campagna elettorale si scoprirà davvero la preferenza del popolo. “Lì si vedono i numeri, chi conta, chi ha parlato per nulla, chi ha parlato poco prima di quei numeri, ma soprattutto sarà sanificatoria e purificatoria per tutti coloro che ambiscono a candidarsi ma rimangono sugli spalti“, ha spiegato.

Per quanto riguarda il suo futuro, Zaia ha dichiarato di non volerlo annunciare in anticipo. “Vedo che tutti sono interessati a cosa farò, l’importante è far capire ai veneti che l’unica cosa che farò è essere dalla parte dei veneti“, ha sostenuto il governatore, ricordando comunque che dopo 15 anni di successi, “è giusto che ci sia una tutela di questo percorso“.

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