Vannacci resta vicepresidente, l’unità dei Patrioti in bilico

Malgrado l'esplicita opposizione di Jean-Paul Garraud, capodelegazione del Rassemblement National, Vannacci resta al suo posto all'interno del gruppo a Strasburgo

Redazione
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Nonostante le pressioni dei francesi lepenisti, il generale Roberto Vannacci, eurodeputato eletto nelle liste della Lega, risulta essere ancora vicepresidente del gruppo dei Patrioti per l’Europa. Nella dichiarazione di costituzione dei gruppi politici allegata ai verbali della sessione plenaria di Strasburgo di venerdì scorso, il generale risulta essere tra i sette vicepresidenti del terzo gruppo dell’Aula, malgrado l’esplicita opposizione di Jean-Paul Garraud, capodelegazione del Rassemblement National.

Vannacci non molla presa: i Patrioti in bilico

Da qualche settimana l’unità dei Patrioti sembra essere incrinata. Al centro dello screzio vi è la nomina del generale Vannacci tra i sei vicepresidenti del gruppo Patrioti per l’Europa. Le divisioni seguono la spinta francese, precisamente dal Rassemblement National. La corsa settimana un portavoce del gruppo, Alfonso De Mendoza, aveva risposto su una possibile sostituzione dell’italiano all’interno del gruppo, respingendo qualsiasi tipo di divisione interna ai Patrioti: “Non c’è alcuna divisione. È un nuovo gruppo composto proprio questa settimana e prenderemo tutte le decisioni a tempo debito“, ha assicurato.

Patrioti, Jordan Bardella e Roberto Vannacci
Patrioti, Jordan Bardella e Roberto Vannacci

Nel contempo dal Carroccio la parola d’ordine è “negare” l’esistenza del problema Vannacci tra i Patrioti, e che quindi sia sorto un motivo di scontro all’interno di un gruppo che ha pochi giorni di vita. A contestare la nomina del generale italiano sarebbe la delegazione francese, azionista di maggioranza dei Patrioti con 30 eletti, seguiti dagli 11 eurodeputati del partito ungherese Fidesz e dagli 8 della Lega.

Ma perché i francesi sono restii alla nomina di Vannacci? Ebbene, l’opposizione dei lepenisti sarebbe arrivata dopo l’annuncio ‘unilaterale’ della Lega. Lo spiega il deputato Jean-Philippe Tanguy, esponente di punta del Rassemblement National. Su Repubblica, Vannacci risponde: “Il Rassemblement national non possa esprimere veti, soprattutto a valle di una votazione già condotta“. L’elezione dei vicepresidenti è “avvenuta all’unanimità, quindi mi sembrano posizioni sicuramente contrastanti con quanto deciso durante il suffragio“, ha poi puntualizzato.

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