Sono giorni tumultuosi per il leader della Lega, Matteo Salvini che, ad una settimana dalla requisitoria di Palermo, dove i pm hanno chiesto sei anni di carcere, rilancia la corsa Controvento. Sul palco di Firenze era insieme al generale ed ex vicepresidente del gruppo Patrioti, Roberto Vannacci e firma la solidarietà in piazza Beccaria. Migliaia di italiani si sono messi in coda in centinaia di comuni per testimoniare la loro vicinanza al vicepremier.
Tensioni all’interno dell’associazione “Il mondo al contrario” sono emerse dopo che tre membri si sono presentati presso l’abitazione del giornalista Marco Belviso a Udine, spingendolo a sporgere querela. A far visita a Belviso sono stati Fabio Filomeni, presidente del comitato, Bruno Spatara, segretario dell’associazione, e Gianluca Priolo, tesoriere. Il giornalista ha raccontato a Repubblica i dettagli dell’incontro, avvenuto a seguito di alcune divergenze politiche. “Ho ricevuto un messaggio da Filomeni che mi avvisava: ‘Tra venti minuti sono lì’,” ha dichiarato Belviso. “Visto che Filomeni vive in Toscana, pensavo avesse fatto tutta quella strada per un chiarimento, e sono persino uscito a comprare qualche birra”.
Poi è avvenuto l’imprevisto: “Mi hanno detto che dovevo stare zitto, fermo e seduto sul divano,” ha raccontato Belviso. A quel punto, gli avrebbero chiesto insistentemente di firmare la sua espulsione dall’associazione, in parte per aver espresso giudizi politici sulla Lega. “Volevano che firmassi o che rinunciassi alla mia attività giornalistica, cosa che non posso fare perché è il mio lavoro, quindi ho rifiutato.” Poco dopo, un amico di Belviso ha suonato al citofono, e i tre visitatori se ne sono andati. Secondo l’amico, ad attenderli fuori c’era una quarta persona. Nonostante l’accaduto, Belviso ha chiarito: “Per quanto ne so, Vannacci non è coinvolto in questa vicenda.“
Il sostegno di Vannacci
Il generale Vannacci esprime solidarietà a Matteo Salvini, segnato dalla prospettiva di una possibile condanna: “Sono qui per Matteo Salvini. Per una certa parte politica, difendere la patria sembra quasi un reato. Per la sinistra, i confini devono essere aperti a chiunque. E chiunque si riconosca nell’articolo 52 della Costituzione, che sancisce il sacro dovere di difesa della patria per ogni cittadino, non è accettato. Figuriamoci un ministro che ne fa una battaglia“. Vannacci evidenzia così un contrasto tra visioni politiche sul tema della difesa nazionale e l’immigrazione.
Al di là delle indiscrezioni, il legame tra Vannacci e Matteo Salvini appare solido, almeno per il momento. Il generale si espone in difesa del leader della Lega, sospendendo temporaneamente le proprie ambizioni personali. “Ho piena fiducia nella magistratura“, dichiara, “e sono convinto che Salvini dimostrerà la sua innocenza e che la giustizia lo riconoscerà”. La vicenda giudiziaria di Palermo resta aperta. Il prossimo 18 ottobre l’avvocato Giulia Bongiorno lavorerà per difendere Salvini, sostenendo che, nell’agosto 2019, l’allora ministro dell’Interno agì per tutelare gli interessi del Paese e non violò i diritti umani dei migranti a bordo della nave dell’ONG spagnola.
Nel contempo, durante il weekend, si è assistito a una mobilitazione pubblica: numerosi banchetti e centinaia di persone si sono aggiunte alla lista di coloro che considerano questo processo e l’azione della magistratura come una mossa anomala.
Solo online sono state raccolte circa tredicimila firme, mentre in diverse Regioni si registra un aumento significativo delle iscrizioni al partito. Un esempio eclatante è il Veneto si sono tesserate 750 persone in sole 48 ore, e in Sicilia circa un migliaio di nuovi membri si sono aggiunti di recente. Il calendario delle manifestazioni è in pieno fermento, con l’evento chiave in programma a Pontida domenica 6 ottobre. Questo meeting, che si terrà alla vigilia dell’anniversario della battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571, vedrà la partecipazione del premier ungherese Viktor Orbán, rafforzando ulteriormente l’orientamento politico di Salvini.
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