Sono ore movimentate quelle che sta affrontando il generale Vannacci dopo la sua nomina a vicepresidente di Patrioti per l’Europa. Il deputato del Rassemblement National, Jean-Philippe Tanguy – insieme ad altri del partito di Le Pen – ha contestato la sua ascesa che deriverebbe da un annuncio “unilaterale” della Lega. Immediata la replica del generale che afferma a Repubblica: “Non mi risulta che il Rassemblement National possa esprimere veti, soprattutto a valle di una votazione già condotta“.
Le parole di Vannacci
“L’elezione dei vicepresidenti è avvenuta all’unanimità, quindi mi sembrano posizioni sicuramente contrastanti con quanto deciso durante il suffragio“, ha aggiunto il generale. “Non vorrei che, come al solito, fosse un’amplificazione di una stampa faziosa e di sinistra. D’altra parte, anche in Italia ed anche per Repubblica, nonostante le plurime archiviazioni della giustizia italiana, vengo descritto come un razzista misogino e chi più ne ha più ne metta. Tutte accuse infondate, hanno stabilito i giudici, ma fosse per Repubblica dovrei essere in galera“.
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Vannacci ha confermato ciò che da tempo aveva annunciato il leader Matteo Salvini: la Lega non voterà per la riconferma di Von der Leyen, perché la sua Europa “ci ha ridotti nella situazione in cui siamo: meno sicurezza, più immigrazione incontrollata, due guerre alle porte dell’Europa. Perché dovremmo votarla?”, si è chiesto. “Se Meloni voterà Von der Leyen prenderemo atto della sua volontà di schierarsi con chi ci ha ridotto in questa situazione insostenibile. Sarà una sua scelta“, ha poi concluso, senza escludere un possibile incontro con Viktor Orban.
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