Violenza donne, Valditara risponde agli attacchi: “Mai detto che femminicidi colpa di immigrati”

Il ministro ha voluto specificare che le sue parole sarebbero state "strumentalizzate" e che l'intento del suo discorso era quello di sottolineare che nel nostro Paese "è in atto un fenomeno di aumento delle violenze sessuali"

Redazione
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Non ho mai detto che il femminicidio è colpa degli immigrati“, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara rispondendo alle accuse a lui rivolte riguardanti l’intervento sulla violenza sulle donne nel corso della presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin al Senato. Il ministro ha voluto specificare che le sue parole sarebbero state “strumentalizzate” e che l’intento del suo discorso era quello di sottolineare che nel nostro Paese “è in atto un fenomeno di aumento delle violenze sessuali“.

Valditara ha poi proseguito sostenendo che i dati sulla questione sarebbero inequivocabili e che all’aumento di queste violenze sessualicontribuisce anche, l’importante è l’anche, la marginalità e la devianza conseguenti a una immigrazione irregolare“. Sulla questione il ministro è perentorio, tanto da continuare affermando: “Allora non ho detto che è l’immigrato che è causa di questo, ho detto la marginalità e la devianza“.

Eugenia Roccella
Eugenia Roccella, ministra della Famiglia e delle Pari opportunità

Sulla vicenda si è poi espressa anche la ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità, Eugenia Roccella, che ha voluto chiarire che “il patriarcato esiste” e che di declinerebbe anche in diverse forme. Nello specifico, però, in Occidente “le vecchie forme si stanno slabbrando, sono in decadenza, resistono in altre culture e in altri Paesi“. Anche in questo caso il riferimento sarebbe ad un’affermazione del ministro dell’Istruzione, che avrebbe sostenuto che “il patriarcato, almeno come forma giuridica, è stato eliminato con la riforma del diritto di famiglia del 1974“.

Valditara: “La devianza e la marginalità di sconfiggono con la scolarizzazione

Valditara avrebbe poi chiarito che dal suo punto di vista esistono soluzioni alle problematiche legate alla marginalità e alla devianza, fattori che poi provocherebbero le violenze. “L’altra settimana abbiamo dato 13 milioni di euro alle scuole per avviare corsi di italiano per immigrati di prima generazione” ha infatti sostenuto il ministro, aggiungendo che questi fondi sono necessari per scolarizzare i ragazzi immigrati clandestinamente.

Valditara: “Violenze sessuali legate anche a immigrazione illegale

Il caso sulle parole del ministro Valditara si è verificato lo scorso 18 novembre, in occasione della presentazione al Senato della Fondazione Giulia Cecchettin. Valditara, intervenuto con un videomessaggio, avrebbe pronunciato alcune affermazioni che avrebbero scatenato reazioni piuttosto concitate.

Occorre non far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale“, avrebbe infatti dichiarato il titolare del Miur, creando un collegamento tra l’arrivo in Italia dei migranti irregolari e l’incremento dei delitti collegati alla violenza di genere. “Deve essere chiara a ogni nuovo venuto, a tutti coloro che vogliono vivere con noi, la portata della nostra Costituzione, che non ammette discriminazioni fondate sul sesso” ha poi proseguito il ministro, attirando su di sé l’attenzione delle opposizioni, che sono subito insorte.

Sulla questione avrebbe poi deciso di intervenire anche Gino Cecchettin, padre di Giulia e tra i fondatori del progetto oggi presentato nella Sala della Regina al Senato. “Le parole del ministro Valditara? Diciamo che ci sono dei valori condivisi e altri sui quali dovremo confrontarci, ecco“, avrebbe infatti commentato, lasciando intendere di non trovarsi d’accordo con le esternazioni del ministro. Alla presentazione della Fondazione hanno partecipato il Monsignor Matteo Maria Zuppi e molti altri, con l’obiettivo di proseguire la lotta contro la violenza di genere, sensibilizzare i più giovani sull’intelligenza emotiva e soprattutto aiutare coloro che si trovano in difficoltà per queste motivazioni.

Il discorso di Giuseppe Valditara

Il ministro dell’Istruzione è intervenuto nella presentazione per ricordare il ruolo fondamentale svolto dalle scuole nella sensibilizzazione su tematiche così delicate. Il titolare del Miur ha infatti ricordato che la battaglia al maschilismo e al machismo, che purtroppo ancora esistono nel nostro Paese, ha inizio proprio nelle aule scolastiche, in cui deve essere messa in atto ogni giorno “una battaglia culturale, che coinvolga le famiglie e coltivi relazioni improntate al rispetto verso il ruolo e il lavoro della donna“.

Giuseppe Valditara
Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione

Il ministro avrebbe poi sottolineato che l’obiettivo principale da raggiungere riguarda la possibilità per tutte le donne di avere “varie opportunità di realizzazione personale e professionale“, così che non vengano lesi i valori di dignità della persona. Affinché questo fine sia perseguito, secondo Valditara, esistono due strade diverse. La prima sarebbe quella della “cultura ideologica“, che vorrebbe risolvere la questione femminile attraverso la lotta al patriarcato, e la seconda sarebbe “una strada concreta e ispirata ai valori costituzionali“.

Il ministro dell’Istruzione ha infatti evidenziato che il patriarcato, almeno come forma giuridica, è stato eliminato con la riforma del diritto di famiglia del 1974, che ha sostituito la famiglia fondata sull’eguaglianza a quella fondata sulla gerarchia. Oggi, quindi, la lotta contro la violenza di genere deve concentrarsi sul maschilismo, che “si manifesta in tanti modi, con la discriminazione sul posto di lavoro, con il cosiddetto catcalling e con il femminicidio“, e sul machismo.

Zanella: “Parole di Valditara sono pericolose

Non c’è alcuna correlazione tra femminicidi e immigrazione, come provano i dati statistici e la poderosa documentazione prodotta e pubblicata dalla Commissione  Bicamerale d’inchiesta sul femminicidio“, ha dichiarato la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Luana Zanella, rispondendo alle parole del ministro Valditara ed invitandolo a consultare il rapporto, nel tentativo di smentire le sue dichiarazioni. Secondo la capogruppo, infatti, sarebbe “molto grave” che un ministro dica “cose infondate” in occasione della presentazione di un progetto, al quale molte donne guarderanno e a cui parteciperanno.

Ben più dure le parole del segretario di +Europa, Riccardo Magi, che ha ricordato come, “secondo i dati diffusi dal ministero dell’Interno, oltre l’80% dei femminicidi in Italia è commesso da cittadini italiani“, per poi aggiungere: “Pensavamo che sabato con Delmastro avessimo raggiunto il punto più basso. E invece oggi è  arrivato il ministro dell’Istruzione spacciatore di Fake news“.

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