L’utilizzo del cellulare nel corso dell’infanzia e della prima adolescenza può provocare danni allo sviluppo dei nostri giovani? Questa è la domanda che si è posto il ministero dell’Istruzione e su cui il ministro Valditara continua a riflettere dall’inizio del suo mandato.
“I dati sono drammatici e hanno un duplice impatto“, ha spiegato il titolare del Miur nel corso di un punto stampa a margine del Consiglio Ue Istruzione, chiarendo che l’utilizzo degli smartphone provoca una difficoltà di concentrazione, della memorizzazione e dello sviluppo della fantasia.
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A fronte delle numerose ricerche che affrontano questo tema, quindi, Valditara sarebbe giunto alla conclusione di dover intervenire alla radice del problema, per salvaguardare il futuro e la salute psico-emotiva dei giovani italiani. Il ministro ha sostenuto la possibilità che l’Italia decida di “eliminare i cellulari dalle scuole dell’Ue sicuramente fino ai 14 anni“, tenendo però in considerazione l’ipotesi di allargare questo divieto anche ad una fascia di età superiore.
Valditara ha infatti ricordato come diversi Paesi Ue abbiano già proceduto in questo senso. Austria, Francia, Ungheria, Italia, Slovacchia e Svezia hanno infatti per ora solo sottoscritto la proposta, mentre Lituania, Cipro, Grecia e Belgio avrebbero già annunciato l’intenzione di rendere legge questo piano. Il ministro ha poi chiarito che tale progetto dovrà prima essere trasformata in una proposta di raccomandazione da parte della Commissione europea.
“Si aprirà il dibattito tra gli Stati e poi ci sarà una delibera dei ministri dell’istruzione dei Paesi dell’Unione“, ha spiegato Valditara, aggiungendo che al momento c’è da prendere in considerazione anche i pericoli che l’utilizzo non controllato di Internet in giovane età può nascondere.
Valditara: “Dietro l’uso del cellulare possono nascondersi pericoli”
Il ministro dell’Istruzione ha però chiarito che lo sforzo per proteggere i giovani non può essere compiuto solo dalla scuola. “Il cellulare è uno strumento che circola e purtroppo anche molte famiglie danno il cellulare a figli molto piccoli“, ha sostenuto Valditara, ricordando come la stessa polizia postale abbia più volte evidenziato i pericoli che rappresenta un uso sconsiderato, soprattutto da bambini, del web.
La pedopornografia, i giochi violenti e le sfide pericolose non devono essere sottovalutati, in quanto sempre più spesso entrano nelle vite dei nostri figli senza che gli adulti si accorgano di nulla. L’unica soluzione, quindi, è quella di procedere con un’educazione finalizzata proprio ad evitare che i minori cadano nei tranelli dei malintenzionati, mettendosi inconsapevolmente in pericolo.
Valditara: “Il divieto dello smartphone può essere utile”
Anche in questo senso, dunque, il divieto dello smartphone può essere utile. L’obiettivo primario è quello di comprendere effettivamente quali siano i rischi e i benefici dell’utilizzo di uno smartphone. “Se sino a 14 anni i rischi sono del tutto evidenti e sono senz’altro prevalenti rispetto ai benefici, dobbiamo capire se, sopra i 14 anni, nelle scuole superiori, il divieto può avere una sua concreta utilità“, ha infatti chiarito il ministro, aggiungendo però che il tema deve essere approfondito adeguatamente.
In questo senso, quindi, la discussione rimane aperta, mentre al Consiglio Ue Istruzione è stato affrontato solamente l’argomento dell’uso del cellulare a scuola a scopo didattico. Il tema resta dunque aperto, con tutte le difficoltà del caso, soprattutto nell’ottica della salvaguardia della salute dei bambini e degli adolescenti e nella consapevolezza della diffusione sempre più capillare dell’utilizzo di strumenti digitali in ogni ambito della vita umana.
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