Ue, Von der Leyen appesa a un filo: c’è chi rema contro

"È molto probabile che Ursula von der Leyen, Antonio Costa e Kaja Kallas assumano posizioni di vertice" ha dichiarato il primo ministro polacco Donald Tusk, mediatore del Ppe, convinto che questo pacchetto di nomi possa essere quello definito. Contrari alla possibilità gli estremisti di destra di Afd e della Lega

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Il secondo mandato di Ursula Von der Leyen continua ad essere una questione appesa ad un filo. Se i popolari sono convinti che la presidenza della Commissione europea sarà affidata alla tedesca, la certezza ancora non è assicurata. Nella prima riunione informale, svoltosi ieri a Bruxelles, l’accordo non è stato raggiunto. La stessa Giorgia Meloni si è dichiarata contraria alla scelta, chiedendo che la decisione venga presa nel Consiglio che si terrà il 26 e 27 giugno.

Von der leyen, comunque, gode di numerosi consensi. “È molto probabile che Ursula von der Leyen, Antonio Costa e Kaja Kallas assumano posizioni di vertice” ha infatti dichiarato il primo ministro polacco Donald Tusk, mediatore del Ppe, seguito poi da numerosi colleghi di altri gruppi europei. Allo stesso modo, infatti, il leader dei popolari Manfred Weber azzarda una certezza: “Sono contento dell’esito della riunione del Consiglio di ieri perché lì abbiamo già un accordo comune sul fatto che Ursula von der Leyen non sarà messa in discussione“.

La prossima settimana il quadro sulla situazione europea potrebbe essere più chiaro, ma per ora si continua a discutere. Gli eurodeputati di Identità e democrazia hanno mostrato più volte la loro contrarietà alla rielezione di Von der Leyen: “La Lega non voterà mai e non darà mai il proprio sostegno a chiunque a Bruxelles e a Strasburgo ha governato in passato insieme alla sinistra“.

Tajani: “I leader europei vogliono accelerare sulle nomine

Il leader di Forza Italia Antonio Tajani ha dichiarato che il Ppe, gruppo europeo di cui gli azzurri fanno parte, nutre “qualche perplessità” sul portoghese Antonio Costa come presidente del Consiglio Europeo. Tajani ha poi sottolineato di avere l’impressione che i leader europei vogliano “accelerare i tempi” per giungere ad un accordo. In realtà, però, la serata di ieri a Bruxelles si è conclusa con un nulla di fatto.

Proprio su questo argomento è intervenuto il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che ha dichiarato che la cena di ieri non aveva l’obiettivo di stringere un accordo di poter ascoltare tutte le parti in causa. “Abbiamo ascoltato la presidente del Parlamento Europeo e anche Ursula von der Leyen, che ha condiviso con noi alcune idee sul futuro dell’Ue – ha infatti dichiarato Michel Poi abbiamo avuto la cena: è stata una buona occasione per scambiarsi opinioni e preparare il Consiglio Europeo della prossima settimana a Bruxelles. La conversazione va nella giusta direzione, credo, ma non c’è alcun accordo stanotte, in questa fase“.

Von der Leyen resta favorita

La presidente del Consiglio europeo Ursula Von der Leyen corre per un secondo mandato e la sua candidatura sembra per ora essere la favorite. Il Risiko europeo che si sta svolgendo in questi giorni sembra presupporre che la scelta della tedesca sia scontata, ma tutto potrebbe succedere. Ecr sta ancora valutando le sue posizioni e i sovranisti di Identità e democrazia si sono detti contrari alla possibilità di un nuovo quinquennio guidato da Von der Leyen.

Sono ancora molti, però, i nomi dei sostenitori della candidata del Ppe. Primo tra tutti Manferd Weber, presidente dei popolari: “C’è una buona comprensione del fatto che Ursula von der Leyen ha fatto un ottimo lavoro negli ultimi cinque anni, e la nostra proposta del Ppe, il nostro spitzenkandidat, ottiene il sostegno del Consiglio“. Weber ha aggiunto di essere “grato” e di aver “trovato un’intesa anche sugli altri nomi che propongono i socialisti, Costa, che propongono i liberali, Kallas“. Questa secondo il leader sarebbe “una buona base per ulteriori negoziati ora sul tavolo, e ciò avverrà nei prossimi giorni“.

Anche il ministro croato Andrej Plenkovic al termine del Consiglio europeo informale è entrato nella questione, sostenendo di non vedere voci che possano mettere in discussione il nome di Ursula Von der Leyen” e di aver assistito ad un “dibattito positivo” tra i vari capi di Stato.

La contrarietà di Identità e democrazia

Assolutamente no. La Lega fa della coerenza un punto fermo e inderogabile, lo abbiamo detto prima delle elezioni e lo ribadiamo ora. Su questo siamo assolutamente categorici: Ursula von der Leyen ha governato male e contro gli interessi dell’Italia e degli italiani“, così Andrea Crippa della Lega ha dichiarato la sua contrarietà e quella del partito al secondo mandato della candidata del Ppe.

La decisione della Lega sembra sicura, anche se non è chiaro chi sia il loro candidato favorito. Della stessa opinione anche la delegazione al Parlamento europeo di Alternative für Deutschland (AfD), il partito di estrema destra tedesco, che ha ribadito: “La nostra promessa elettorale era quella di non votare per la signora Von der Leyen. Manterremo questa promessa“.

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