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Ucraina, Meloni rivendica sostegno a Kiev: domenica possibile incontro con Carney e Merz

In occasione della messa di inizio papato di Leone XIV è possibile che il premier decida di incontrare i due leader neo eletti per discutere anche della questione ucraina. Un tentativo di rimediare all'assenza a Kiev nel corso dell'incontro di Zelensky con la coalizione dei volenterosi

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L’Ucraina, l’immigrazione, così come i dossier economici sono le tre priorità su cui ha intenzione di concentrarsi il premier Giorgia Meloni. Nel corso del vertice con il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, svoltosi ieri a Villa Pamphilj, il Presidente del Consiglio ha rivendicato nuovamente il sostegno dell’Italia a Kiev. “Aspettiamo una chiara risposta dalla Russia alla proposta di cessate il fuoco incondizionato, che l’Ucraina ha già accolto“, ha spiegato il premier, prendendo una posizione netta e non fraintendibile.

La dichiarazione giunge dopo giorni di silenzio, dovuti sia ad impegni privati del capo di governo, sia alla decisione di non prendere parte al vertice che a Kiev ha visto incontrarsi il primo ministro britannico, Keir Starmer, il presidente francese, Emmanuel Macron, e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Meloni, infatti, continua a non condividere in pieno le posizioni della coalizione dei volenterosi, guidati proprio dai leader di Londra e Parigi, tanto da decidere di non recarsi nella capitale della Nazione invasa.

Da Palazzo Chigi, intanto, negano che la telefonata promessa da Macron per aggiornare i leader sull’esito del trilaterale sia mai arrivata. Ora, quindi, la Presidenza del Consiglio è al lavoro per evitare nuove sbavature e soprattutto per chiarire una volta per tutte quale sia la posizione italiana sul conflitto. In questo senso, il discorso tenuto dal premier nel corso della conferenza congiunta con il suo omologo greco ha avuto proprio questa funzione.

A seguito dell’appello per un cessate il fuoco da parte della Russia, della durata di almeno 30 giorni e finalizzato a raggiungere una pace giusta e duratura, Meloni ha precisato come l’Italia ritenga la Russia impegnata in un tentativo di rallentamento della svolta diplomatica del conflitto. “L’Ucraina ha accettato subito di incontrato Putin a Istanbul giovedì“, ha ricordato Meloni, per poi aggiungere che questa mossa ha confermato “chi sia a favore della pace e chi il responsabile della guerra“.

Un commento durissimo, che si inserisce in un contesto geopolitico piuttosto frammentato in cui ogni Nazione cerca di allinearsi alla posizione che maggiormente potrebbe favorirla. Proprio ieri, la Russia ha dichiarato di non voler accettare la tregua proposta da Zelensky e di essere invece convinta delle conseguenze positive che potrebbe portare con sé il faccia a faccia tra i vertici di Mosca e Kiev.

In quest’ottica, Palazzo Chigi starebbe riflettendo su un possibile incontro con il primo ministro canadese, Mark Carney, e il cancelliere tedesco, Friedrich Merz. Entrambi neoeletti, si troveranno a Roma domenica in occasione della prima messa presieduta da Papa Leone XIV. L’ipotesi, dunque, è che il Presidente del Consiglio sfrutti l’occasione, per portare a casa un nuovo posizionamento, che rimedi all’assenza a Kiev.

Tajani a Londra per un vertice sull’Ucraina: “La pace dipende da Putin”

Il Cremlino ha infatti chiarito che i Paesi che fanno parte dei Brics, compresa la Cina, sostengono la presa di posizione russa. La polarizzazione è quindi sempre più evidente e l’Ue continua quindi a lavorare al fine di sostenere la causa ucraina. Ieri, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è volato a Londra per prendere parte alla riunione nel formato Weimar+, insieme a Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Polonia, proprio per affrontare il tema del conflitto ucraino.

La responsabilità della pace è oggi nelle mani di Putin e dipende solo dalla volontà della Russia“, ha spiegato il leader di Forza Italia, ribadendo che la posizione italiana non prevede l’invio di truppe di Paesi Nato al confine con la Russia, in quanto non è ritenuto il modo migliore per garantire la sicurezza dopo che la pace sarà conseguita nel Paese.

Dopo il ritorno in Italia, poi, Tajani ha raggiunto Verona per incontrare il vicepremier ucraino, Oleksi Kuleba, presente in Italia per un incontro preparatorio in vista della Conferenza sulla ricostruzione che si terrà a Roma il prossimo 10 e 11 luglio. Proprio quest’ultimo incontro è simbolo dell’interesse italiano per la conclusione del conflitto e soprattutto per le operazioni che dovranno essere messe in atto dopo la pace, per garantire a Kiev un futuro florido e soprattutto sereno.

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