La telefonata tra la premier, Biden, Scholz, Macron e Sunak. Le dichiarazioni del ministro della Difesa
Il fronte euroatlantico è sempre più compatto: la premier Giorgia Meloni ha avuto una telefonata con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron e il premier britannico Rishi Sunak. La linea da seguire per le parti è di “continuare a fornire assistenza a Kiev a 360 gradi”.
Il sostegno a Kiev
I leader – prendendo atto della situazione sul terreno a quasi un anno dall’invasione russa – hanno ribadito l’importanza di una costante forte coesione tra alleati nel continuare a fornire a Kiev il sostegno necessario per difendersi dall’aggressione della Russia. Ciò si è tradotto con il via libera di Stati Uniti e Germania all’invio in Ucraina dei tank Abrams e Leopard 2. L’Italia dal suo conto, sta inviando armi.
Crosetto: le sue dichiarazioni
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha illustrato al Copasir i contenuti del sesto decreto sugli aiuti militari a Kiev. Gli aiuti in questione daranno agli ucraini “la possibilità di difendersi dagli attacchi aerei: missili che abbattono altri missili”. Su questo il riferimento cade al sistema missilistico Samp-T, sviluppato dall’Italia congiuntamente con la Francia a partire dagli anni 2000.
Crosetto non tarda a pensare al costo di queste operazioni. Le sue dichiarazioni in merito giungono nel corso dell’audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero davanti alle commissioni Difesa di Camera e Affari Esteri e Difesa Senato: “Io mi sono posto il problema di non avere questa conflittualità tra spese per la Difesa e interventi in un periodo di crisi come questo sul sociale o altro. L’unico modo che mi è venuto in mente era quello di escludere gli investimenti per la Difesa dal calcolo del Patto di stabilità in modo tale che il Parlamento potesse decidere, al momento di decidere delle spese alla Difesa, senza dover decidere se queste significano un taglio alla sanità o alla scuola”.
Si tratta quindi di una decisione non politica ma – come lui definita – “tecnica”. “L’abbiamo posta sul tavolo dell’Europa e vedremo cosa succede Anche altri Paesi lo hanno fatto perché in un momento di questo tipo nessun Paese è in grado di tagliare gli investimenti alla Difesa, anche perché l’aiuto che abbiamo dato in questi mesi all’Ucraina in qualche modo ci impone di ripristinare le scorte che servono per la difesa nazionale” ha poi concluso Crosetto.