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Terzo mandato, è scontro Tajani-Salvini: FI pronta a discutere ma resta contraria

Le posizioni nella maggioranza sul terzo mandato restano distanti. Forza Italia ha ribadito la sua contrarietà, la Lega è favorevole mentre Fratelli d'Italia ha confermato la volontà di discutere della materia

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Di terzo mandato non ne abbiamo parlato, ma noi rimaniamo contrari, non cambiamo posizione”. Così, il vicepremier Antonio Tajani, a chi gli chiede se nel corso del vertice della maggioranza si sia parlato della possibilità di estendere il terzo mandato ai governatori delle Regioni. E così, archiviata la bocciatura dei referendum, con il mancato raggiungimento del quorum, la politica procede e va avanti con l’agenda.

Dopo il summit della maggioranza con la presenza di Matteo Salvini, il Presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi e il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, insieme al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio e il Ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella, Tajani regala qualche informazione su quanto accaduto. Una risposta prevedibile, nulla di nuovo e pienamente in controtendenza con quanto sempre appoggiato dalla Lega. “Siamo pronti a discutere“, apre il leader di Forza Italia che subito dopo ritorna sul punto “ma la nostra proprietà è di contrarietà, non è contro qualcuno“, assicura ricordando che si tratta semplicemente della posizione che il partito azzurro ha sempre avuto.

Tajani chiarisce il mantenimento di questa linea dura declinandola nel fatto che disponendo il terzo mandato poi sarebbe necessario estenderlo ai sindaci e diventerebbe una cosa troppo complicata e “non si può fare alla vigilia del voto“. Il vicepremier fa riferimento alla prossima tornata elettorale di settembre che vedrà chiamate alle urne Veneto, Valle d’Aosta, Toscana, Marche, Campania e Puglia.

Si tratta di un dossier al quanto spinoso in quanto principale bandiera del Carroccio, e quindi del terzo partito alleato di maggioranza. “Io dico sempre quello che penso io, poi quello che pensano gli altri devono dirlo agli altri – ha risposto Tajani – ripeto, sono pronto a dialogare con tutti ascoltare le regioni”, comegli altri devono ascoltare le nostre ragioni“.

Il vicepremier forzista cerca di mediare e di ricordare che le “incrostazioni di potentati rischiano di essere dannosi per i cittadini“, quindi occorre cercare di trovare una linea comune nei compromessi anche tra alleati. Sul terzo mandato, il leader della Lega, intercettato dai cronisti all’uscita da Palazzo Chigi, ha semplicemente affermato che non se ne è parlato. In ogni caso, la posizione del Carroccio è più che nota.

La Lega non ha intenzione di mollare. Il consiglio federale del partito è convocato per domani, e all’ordine del giorno ci sono le elezioni regionali d’autunno. Matteo Salvini incasserà il placet del partito per tornare alla carica con gli alleati, chiedendo di cambiare la legge attuale, per permettere a Luca Zaia, presidente del Veneto, di restare in auge e candidarsi per la quarta volta a Palazzo Balbi.

E FdI e Lega, quindi che vedrebbero bene il terzo mandato, possono andare avanti su questa strada? Il federale serve a Salvini infatti anche per tastare il terreno sull’effettiva apertura del partito di Giorgia Meloni a discutere di terzo mandato sia una mossa politica vera o solo un bluff.

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