Ieri, la Borsa di Milano ha chiuso in rosso a -2,12%: un risultato che non sorprende, poiché frutto della tassa sugli extraprofitti decisa dal Consiglio dei ministri.
Introdotta dal decreto Omnibus, viene definita una “imposta straordinaria” per il carattere una tantum della misura, vale a dire un contributo straordinario sugli extraprofitti degli istituti di credito.
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Banche: come funziona la tassa sugli extraprofitti
La tassa sugli extraprofitti delle banche ricalca il modello sperimentato già dal governo Draghi per favorire imprese e famiglie contro il caro energia. Questa misura, invece, viene applicata in ambito bancario per contrastare il caro-mutui. Gli extraprofitti vengono calcolati sul margine di interesse: va a dire sulla differenza tra interessi attivi e interessi passivi.
Gli interessi attivi sono quelli che la banca incassa come guadagno per aver concesso prestiti o mutui, mentre i passivi sono quelli che la banca stessa deve pagare alla clientela, sui conti correnti o sui conti deposito. Gli extraprofitti possono essere definiti, quindi, come i guadagni che le banche incassano in più con l’aumento dei tassi d’interesse.
Tassa sugli extraprofitti: cos’è nel concreto
La nota di Palazzo Chigi spiega nei dettagli l’imposta straordinaria varata dal Cdm sugli extraprofitti in vigore per il 2023. “L’imposta verrà determinata applicando un’aliquota pari al 40% sul maggior valore tra una serie di fattori. Tra questi ai fini del calcolo verrà valutato l’ammontare del margine d’interesse relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1 gennaio 2023 che eccede per almeno il 5% il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1 gennaio 2022” si legge.
Un altro parametro riguarda poi “l’ammontare del margine di interesse relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1 gennaio 2024 che eccede per almeno il 10% il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1 gennaio 2022“. L’imposta straordinaria dovrà essere versata nel corso del 2024. Le entrate maggiori saranno destinate al finanziamento del fondo per i mutui sulla prima casa e per interventi volti alla riduzione della pressione fiscale di famiglie e imprese.
Tassa sugli extraprofitti: il sacrificio delle banche
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha riferito al Cdm della necessità di un sacrificio da parte delle banche alla luce dei ricavi ottenuti per sostenere chi versa in una condizione difficile. Una cosa è certa: per il momento i banchieri mantengono la bocca cucita. Istituti di credito e a Abi non nascondono la loro irritazione sia per la misura che per la mancanza di qualsiasi preavviso da parte dell’esecutivo.
Di fatto, le banche non erano state informate di alcuna possibile decisione del governo, in particolar modo il provvedimento è arrivato inaspettato. Anzi, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a giugno aveva escluso categoricamente tale provvedimento, rassicurando come la misura non fosse assolutamente in cantiere. Mario Alberto Pedranzini, della Banca Popolare di Sondrio, è stato l’unico a parlare: “Siamo stati colti di sorpresa e restiamo in attesa della pubblicazione del decreto, al fine di valutarne gli effetti sul bilancio della banca“.
Tasse sugli extraprofitti: Piazza Affari in rosso
Ieri la Borsa di Milano ha chiuso in rosso a -2,12% con 27.942,25 punti. Un chiaro segnale degli effetti che l’importa straordinaria ha apportato sul sistema bancario. Un risultato che assegna a Piazza Affari la maglia nera di giornata dei principali listini europei. Sul listino di Piazza Affari segnano le perdite maggiori Bper Banca con -10,94%, Mps -10,83%, Finecobank -9,91%, Banco Bpm -9,09%, Intesa Sanpaolo -8,67%, Unicredit -5,94%.
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