Il vicepremier forzista Antonio Tajani non ha dubbi sulla stabilità del governo di centrodestra ed è pronto a proseguire il suo lavoro per allargare e rafforzare la coalizione di centro, che punta per le prossime elezioni al risultato del 20%. “Siamo pronti ad accogliere non coloro che cercano poltrone, ma tutti coloro che vogliono partecipare alla costruzione di una grande forza del popolarismo europeo” ha dichiarato in un’intervista al Quotidiano popolare, in cui ha affrontare anche lo spinoso tema dei pericoli di un’escalation militare tra Hezbollah e Israele.
Il ministro degli Esteri ha infatti dichiarato di star seguendo la vicenda con grande apprensione, in costante contatto con il ministro della Difesa Guido Crosetto. “I rischi ci sono ma è nostro compito agire per ridurli” ha sostenuto, ricordando come sul territorio libanese siano presenti due contingenti militari e tremila cittadini italiani, alcuni con doppio passaporto. L’obiettivo, a seguito dell’attacco al Golan, è quello di proteggere i nostri concittadini, che potrebbero trovarsi nel mezzo di una nuova offensiva. “La nostra Unità di crisi è mobilitata e in piena attività” ha dichiarato Tajani, sottolineando l’importanza per gli italiani di non recarsi in quelle zone e della possibilità dell’evacuazione degli italiani presenti in Libano.
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Il leader di Forza Italia, poi, ha voluto commentare le dimissioni del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, nel mezzo di un’inchiesta giudiziaria, sostenendo il garantismo che la situazione richiederebbe e che invece non è stato rispettato: “Se viene assolto dopo un risultato elettorale a favore del centrosinistra, chi si assumerebbe la responsabilità di aver favorito elezioni falsate dall’aver sbattuto il mostro in prima pagina?“.
Tajani: “Il governo arriverà alla fine della legislatura“
“I cittadini possono e devono stare tranquilli” così Antonio Tajani commenta la possibilità di un ritorno alle urne a seguito di una caduta del governo. Una possibilità che secondo il vicepremier è da escludere poiché non vi sarebbero fratture o difficoltà nella coalizione di maggioranza. Il ministro ha voluto evidenziare come sia “fisiologico” che vi siano attriti nel centrodestra, poiché questo è formato da “tre partiti differenti” tra cui però “vi è una dialettica“. Tajani ha sottolineato come la coalizione non sia “un cartello elettorale” ma “un’alleanza strategica” che quindi può “avere idee differenti” che però poi portano sempre ad una sintesi.
Sulla possibilità dell’influenza della famiglia Berlusconi sulle questioni di governo, Tajani è stato stoico: “Questo è l’auspicio della sinistra. La linea politica di Forza Italia non è mai cambiata. Il che significa anche che non siamo appiattiti su nessuno“. Trattando delle questioni su cui Forza Italia si discosta da Lega e FdI, Tajani ha sostenuto che queste non sono vicende che possono ledere la stabilità del governo.
“Sull’autonomia abbiamo votato e abbiamo solo detto che vogliamo verificare come verrà applicata soprattutto per le materie per cui valgono i Lep” ha sostenuto il leader forzista, per poi sottolineare come ci sia bisogno di “attenzione a non avere venti politiche commerciali regionali che contrastino con quelle del governo nazionale“. Tajani, quindi, si rivolge a chi ancora spera nella caduta del governo Meloni: “Chi ipotizza elezioni anticipati si svegli dal sogno e faccia i conti con la realtà“.
Tajani: “La nostra prima missione in Libano è garantire la sicurezza dei nostri connazionali“
Trattando la delicata situazione in Libano, in cui si rischia da un momento all’altro l’incursione di Israele, Tajani ha sottolineato che gli sforzi dell’Italia sono tutti indirizzati verso la possibilità di evitare un’escalation. “Siamo in contatto con i ministri degli Esteri israeliano e libanese, per evitare l’aggravarsi e l’allargarsi del conflitto” ha dichiarato il vicepremier, per poi sottolineare la sua speranza che “il summit che si è tenuto a Roma tra i servizi segreti americani e israeliani e i negoziatori arabi possa far fare passi in avanti alla de-escalation“. Tajani ha poi voluto evidenziare come “la garanzia di sicurezza ai nostri connazionali è la prima missione” del governo.
Tajani sul caso Toti: “Si tratta di una vicenda che mi lascia perplesso“
Antonio Tajani, incalzato sulle dimissioni di Giovanni Toti, ha dichiarato di essere preoccupato per la salute dello Stato di diritto nel nostro Paese. “Abbiamo assistito ad un aut aut inquietante: o ti dimetti o resti ai domiciliari” ha dichiarato il ministro, sottolineando come questa situazione rappresenti “un vulnus della democrazia“. “Mi auguro che gli elettori liguri capiscano e agiscano” ha continuato il ministro, evidenziando come si stiano mandando “i cittadini a vorare con una vicenda giudiziaria in corsa senza che si sia neanche lontanamente definita“.
Il vicepremier ha sostenuto di covare “grandi perplessità” ed ha voluto mandare un messaggio ai magistrati, sottolineando come il problema di un’inchiesta non conclusa è “che questa interferisce con il voto dei cittadini” e quindi si verifichi una situazione che contrasta con “lo Stato di diritto“.
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