Tajani sull’anticipazione del Natale da parte di Maduro: “Grave e offensivo, non da regime democratico”

Maduro ha preso questa decisione per ringraziare i venezuelani che lo hanno appoggiato durante le elezioni presidenziali. Questo perché durante il periodo precedente il Natale il governo aumenta bonus e aiuti per la popolazione

Redazione
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Il ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ha commentato la decisione dell’attuale presidente del Venezuela Nicolas Maduro di spostare il Natale al 1 ottobre, criticandola e condannandola. La condanna arriva anche dai vescovi locali. Non è la prima volta che Maduro prende una decisione del genere, anche negli anni scorsi, durante il mandato presidenziale precedente, aveva anticipato le festività di qualche mese.

La critica di Tajani

Il ministro degli esteri definisce la decisione di Maduro come “grave” e “offensiva” per tutti i credenti. Sulla piattaforma X Tajani ha scritto in lingua spagnola: “Grave scelta del regime Maduro di anticipare la festa del Natale al 1 ottobre. Un gesto incomprensibile che offende non solo la sensibilità dei cristiani venezuelani, ma anche quella di tutti i credenti. Strumentalizzare la religione per fini politici è una scelta da regime non democratico. Comprendo lo sdegno della Conferenza episcopale venezuelana”.

Il post su X di Tajani

La decisione di Maduro

Il presidente Maduro a inizio mese aveva annunciato in televisione la decisione di anticipare il Natale, poco dopo che era stato emesso un mandato di cattura del candidato all’opposizione Edmundo Gonzalez Urrutia. Durante la diretta il presidente aveva detto: “Siamo già a settembre e c’è aria di Natale. Sì, c’è aria di Natale e per questo, in omaggio e ringraziamento a tutti voi, vi annuncio che decreterò di spostare questa festività al primo ottobre. Sarà Natale per tutte e tutti il primo ottobre. È arrivato Natale con pace, felicità e sicurezza”.

Durante il periodo precedente la festività natalizia, il governo venezuelano intensifica gli aiuti e i bonus, soprattutto attraverso la distribuzione di pacchi alimentari, attività iniziata durante gli anni peggiori della crisi economica. La decisione di Maduro sarebbe per lui un regalo e un riconoscimento agli sforzi fatti dalla popolazione per sostenerlo durante le presidenziali di fine luglio, contro le proteste delle opposizioni “sovversive” che continuano a denunciare frodi nello scrutinio.

Non è la prima volta che Maduro prende una decisione del genere. Infatti nel 2020 il presidente aveva annunciato l’inizio del Natale per il 15 ottobre, mentre nel 2021 per il 4 ottobre.

La reazione dei vescovi venezuelani

La comunità episcopale venezuelana – Cev – ha reagito alla notizia dello spostamento del Natale a ottobre criticando e non appoggiando il presidente Maduro, poiché l’ha definita un uso “propagandistico” degli eventi religiosi e del calendario liturgico. In una nota che la Cev ha diffuso sul proprio profilo Instagram si legge: “Il Natale è una celebrazione di carattere universale. Il modo e il tempo della sua celebrazione è pertinenza dell’autorità ecclesiastica. Questa festività non deve essere utilizzata con scopi propagandistici, né politici, Il Natale, come tempo liturgico, inizia il 25 dicembre con la nascita di nostro Signore Gesù Cristo e si prolunga fino all’Epifania del Signore nel mese di gennaio”, con l’Avvento, che inizia il primo dicembre.

La Cev ha inoltre espresso preoccupazione sulla “promozione da parte di diversi organi statali di una campagna di repressione”, con migliaia di detenuti, tra cui molti minorenni, “ai quali si cerca di imputare crimini molto gravi, senza garantire tuttavia un giusto processo”, e sulla persecuzione nei confronti di “scrutatori, comunicatori sociali e contro il candidato e i leader dell’opposizione, in palese contraddizione con i principi di pluralità politica e di indipendenza dei poteri pubblici garantiti dalla Costituzione e dalle leggi della Repubblica”.

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