In un’Aula semivuota della Camera, con forti assenze nei banchi del governo e della maggioranza, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha dato inizio all’informativa urgente sulla situazione in Medio Oriente dopo la firma di Sharm el-Sheikh e l’avvio della prima fase del piano Usa sul piano di pace. A due giorni dalla firma dell’accordo di pace per Gaza, il titolare della Farnesina ha informato il Parlamento sul ruolo e le intenzioni dell’Italia sulla questione.
Dopo un commovente applauso in ricordo dei tre carabinieri morti ieri nell’esplosione di un casolare nel veronese, il vicepremier ha confermato che il governo nutre profonde speranze nei confronti dell’esito di questa tregua. Il cessate il fuoco è in vigore ormai da quasi una settimana, ma c’è la forte consapevolezza che questa situazione sia di fatto appesa ad un filo. Qualsiasi passo falso da una delle due parti, potrebbe riaccendere il conflitto, rendendolo forse anche più brutale che in passato.
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In ogni caso, al momento, c’è la consapevolezza di dover sfruttare al meglio questo momento. “Il successo dell’iniziativa di pace avviata dal Presidente degli Stati Uniti potrebbe davvero costituire una svolta storica che cambia il volto del Medio Oriente e quindi del Mediterraneo“, ha spiegato il titolare della Farnesina, ricordando comunque tutte le variabili che al momento giocano un ruolo fondamentale nella questione, tra cui la riconsegna delle salme degli ostaggi deceduti e lo smantellamento di Hamas.
Proprio su questo punto si è soffermato Tajani. “I fatti di questi giorni abbreviano i tempi perché avvenga il riconoscimento della Palestina“, ha annunciato, ricordando comunque che questo potrà avvenire solamente quando l’organizzazione terroristica sarà eliminata dalla Striscia di Gaza. Sulla possibilità di una missione di pace che coinvolga l’Italia, il ministro degli Esteri ha sostenuto che al momento sia presto per affrontare un argomento simile, ma che comunque il nostro Paese è pronto ad essere coinvolto nel caso di una possibile forza di interposizione militare.
Inoltre, per quanto riguarda la situazione riguardante la Giordania, Tajani ha ribadito che il governo sta valutando in che modo può essere instaurata una collaborazione. “A Palazzo Chigi si svolgerà un incontro per Gaza, ho nominato l’inviato speciale degli Esteri per Gaza, per inviare i beni alimentari a inizio di novembre“, ha spiegato il vicepremier, sostenendo comunque che ad oggi la speranza della pace in Medio Oriente sembra comunque più vicino. Tajani ha rimarcato che il Parlamento sarà coinvolto in ogni decisione che riguarderà un possibile coinvolgimento delle nostre forze armate nella Forza Internazionale di Stabilizzazione. “Mi auguro che su questo argomento si possa trovare un’unità di intenti tra tutte le forze politiche“, ha poi aggiunto.
Il titolare della Farnesina non ha evitato una riflessione su quanto avvenuto ieri a Udine. In occasione della partita Italia-Israele, una manifestazione pro Pal poco lontana dallo stadio ha assunto forme violente, con scontri con le forze armate. “Purtroppo, anche ieri sera i violenti estremisti pro-Pal hanno aggredito le forze dell’ordine perché volevano impedire lo svolgimento della partita“, ha spiegato Tajani, esprimendo la sua solidarietà nei confronti dei due giornalisti feriti e a tutti i poliziotti, i carabinieri e i finanzieri che hanno garantito lo svolgimento del match.
Il ministro degli Esteri ha poi chiarito che l’antisemitismo deve essere combattuto quotidianamente. “Si tratta di un pregiudizio mostruoso che si è riaffacciato, dimostrando che la memoria della tragedia di 80 anni fa non è più sufficiente a tenere lontana l’eco del più odioso dei pregiudizi razziali“, ha spiegato, ribadendo l’impegno del governo nel fermare la diffusione delle manifestazioni. Dall’emiciclo, a seguito di queste parole, si è innalzato un forte applauso di solidarietà alle forze dell’ordine.
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