Tajani nega i complotti: “Io non sono lo strumento dei Berlusconi, nessuna crisi”

Il leader di Forza Italia continua a sostenere la tesi per cui il governo Meloni sia solido ed in equilibrio, nonostante qualche dimissione e qualche nome ancora in bilico. Il caso giudiziario contro Matteo Salvini e il tema degli extraprofitti non sono elementi che possono creare fratture nel governo, almeno per il vicepremier forzista

Redazione
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Io non sono lo strumento di nessuno” tuona il vicepremier forzista Antonio Tajani, su un volo ItaAirways diretto a New York, dove parteciperà all’Assemblea generale dell’Onu. Il ministro degli Esteri è stufo dei continui complotti che lo vedrebbero in combutta con i fratelli Berlusconi, soprattutto Marina, con l’obiettivo di far cadere il governo Meloni. “Una volta scrivete che Marina mi disistima, un’altra che sta per cacciarmi, poi che mi dice ‘togliamo Meloni e mettiamo Draghi” si lamenta il leader forzista, per poi ribadire ancora una volta che i Berlusconi sono solo amici, figli del fondatore del partito, ma esterni alle dinamiche politiche di Forza Italia.

E l’intervista di Marina Berlusconi sui diritti? Per Tajani sarebbe un’intervista privata e personale, ovviamente non necessaria a dettare le regole al partito. E l’incontro tra la primogenita del Cavaliere e l’ex presidente della Bce Mario Draghi? Un incontro da imprenditrice con un economista che ha appena redatto un documento sulla competitività nell’Unione europea. Tajani vuole allontanare da sé i dubbi, confermando che i rapporti tra lui e il premier sonosempre uguali” e che al momento il governo non sta vivendo alcun momento di crisi.

Tajani, nel lungo viaggio verso gli Usa ha parlato con i giornalisti del Corriere della Sera, di Repubblica, Stampa e Messaggero, trattando della manovra finanziaria, della presunta tassa sugli extraprofitti delle banche, della tragica situazione in Emilia Romagna e dello scontro politico che ne è derivato, dedicando anche gran parte della sua intervista al tema della guerra in Ucraina e al nodo delle armi Nato in territorio russo. Il ministro degli Esteri sembra avere le idee chiare sul conflitto, eppure inizia a manifestarsi l’ombra di un certo timore, visto anche l’esito non vincolante del voto all’Europarlamento, in cui l’Italia è stata tra i pochi Paesi a votare contro la rimozione del veto sulle armi in Russia.

Tajani: “Nessun rimpasto, il governo è stabile

Il leader di Forza Italia continua a sostenere la tesi per cui il governo Meloni sia solido ed in equilibrio, nonostante qualche dimissione e qualche nome ancora in bilico. La legislazione proseguirà fino al 2027, insomma, e all’orizzonte non vi sarebbero crisi che potrebbero modificare questa situazione. “I rimpasti servono quando ci sono problemi politici” spiega Tajani, rafforzando le sue dichiarazioni e sostenendo che né la discussione sugli extraprofitti delle banche, né la possibile condanna di Matteo Salvini nel processo Open Arms potrebbero far cadere questo governo,

Secondo Tajani, infatti, il caso giudiziario che ha coinvolto il vicepremier leghista non avrà nessuna ripercussione sul piano politico. Il ministro si è lasciato poi andare ad una considerazione personale, sottolineando di non “trovare il fondamento giuridico dell’accusa dei pm“, tanto che questa gli sembra “finalizzata a ribaltare una posizione politica“. Insomma, Tajani sostiene le tesi del su omologo e sfrutta proprio questo caso per sottolineare l’impellente necessità di una riforma della Giustizia.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani

Per quanto riguarda il tema degli extraprofitti, Tajani è stato costretto a tornare a parlare della famiglia Berlusconi. “Noi abbiamo sempre detto no alle tasse imposte dall’alto” ha spiegato il vicepremier, per poi aggiungere che “si può concordare con le banche affinché diano un aiuto, un contributo alle casse dello Stato” perché al contrario, “una tassa generalizzata finirebbe per colpire le banche popolari e di credito cooperativo, che erogano prestiti ai cittadini e vanno difese“. Incalzato sulla possibilità che questa posizione derivi da una volontà di FI di difendere Banca Mediolanum, Tajani nega con forza, sostenendo: “Forza Italia non prendere una lira da Mediolanum, è una calunnia infame“.

E sulla polizza assicurativa per le case a rischio in Emilia Romagna? Secondo il vicepremier, anche in questo caso si tratta di una questione delicata su cui è ancora necessario dibattere. Per il momento, quindi, questa può essere inserita come polizza facoltativa per le famiglie. Per quanto riguarda le aziende, secondo Tajani non vi è discussione, perché “è già in vigore dalla scorsa legge di Bilancio“.

Tajani: “Non possiamo avallare che Kiev bombardi Mosca

La guerra in Ucraina continua ad essere un tema complesso da affrontare per Antonio Tajani. Il ministro degli Esteri, infatti, continua a portare avanti la linea dura, decidendo di non cedere alle richieste di Volodymyr Zelensky, persistendo nell’idea che un’escalation del conflitto va evitata a tutti i costi. “La nostra linea non cambia, il voto alla risoluzione Ue non ha effetto giuridico” ha infatti sottolineato il vicepremier, ricordando come l’Italia sia stato uno dei pochi Paesi a votare contro alla rimozione del veto sull’uso delle armi Nato in territorio russo.

Invieremo il nono pacchetto di aiuti militari con i missili Samp-T” ha spiegato Tajani, per poi sottolineare che l’Italia non puòavallare che Kiev bombardi Mosca. E Zelensky non si è mai lamentato“. Incalzato sulla spaccatura della maggioranza sul voto per i pacchetti di aiuti a Kiev, il ministro ha subito evidenziato che la Lega di Matteo Salvini ha votato contro in Europa ma non ha mai “votato diversamente dal resto della maggioranza in Italia“.

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