Libano, cittadinanza, Balcani e Mediterraneo, sono questi i punti fermi discussi dal ministro degli Esteri Antonio Tajani all’Assemblea dei parlamentari del Ppe – Partito popolare europeo – a Napoli. Un incontro tra gli esponenti del gruppo europeo, il primo a Bruxelles per numero di eurodeputati, necessario a discutere gli ultimi argomenti di attualità e a chiarire i prossimi passi del partito, all’alba del nuovo quinquennio della Commissione Ue, guidata dalla popolare Ursula Von der Leyen.
Il tema principale da affrontare è la possibile escalation in Libano del conflitto il Medio Oriente; un’evoluzione preoccupante su cui l’Italia e il G7 sarebbe impegnate incessantemente, come confermato dallo stesso ministro: “Stiamo lavorando per un cessate il fuoco in Libano e a Gaza. Questa è la priorità dell’Italia e del G7“. L’obiettivo è la conclusione delle stragi di civili, che ormai dal 7 ottobre si sono intensificate sui territori di Gaza e del Libano, e che continuano quotidianamente a scuotere gli equilibri globali.
Leggi Anche
Il vicepremier forzista ha poi ribadito la sua intenzione di portare il partito a successi maggiori, possibilmente con un risultato pari o superiore al 20% alle prossime elezioni regionali e politiche, sottolineando anche la contrarietà del partito al nuovo progetto sulla cittadinanza, che avrebbe stravolto le intenzioni iniziali dei forzisti. Un interesse specifico di Tajani riguarda anche la situazione europea, sia dal punto di vista dell’immigrazione illegale sia dell’entrata nell’Unione europea dei Paesi balcanici che ne hanno fatto richiesta.
Tajani: “Serve un nuovo presidente del Libano“
Il ministro degli Esteri ha sottolineato di essere in contatto con il suo omologo iraniano, con cui ha instaurato un dialogo per cercare “di convincerlo a darci una mano facendo pressione sugli Hezbollah affinché cessino gli attacchi contro Israele“. L’Italia sta lavorando per evitare che le offensive in Libano si trasformino in un attacco via terra e per giungere ad una “nuova frontiera terrestre“, come è stato fatto “per la frontiera marittima, tra Israele e il Libano“.
Inoltre, Antonio Tajani ha evidenziato che un elemento imprescindibile per il raggiungimento della fine delle ostilità è quello dell’elezione “del nuovo presidente della Repubblica libanese“, il quale potrebbe diventare un “interlocutore per un dialogo“. In questo modo, quindi, sarà possibile collaborare per il raggiungimento di un obiettivo comune, ovvero la fine delle ostilità tra Libano e Israele.
Tajani: “Non sono d’accordo sul contenuto della riforma della cittadinanza“
Il ministro, a margine del vertice del Ppe, ha commentato gli ultimi sviluppi in tema di riforma della cittadinanza, evidenziando che Forza Italia è prossima ad una riunione dei gruppi parlamentari “per discutere i contenuti” e per lavorare ad una “proposta che riguarderà la cittadinanza nel suo complesso“. Tajani ha però sottolineato la posizione del partito, che è contrario alla possibilità di concedere la cittadinanza a persone che hanno frequentato in Italia un ciclo di studi di cinque anni e non di dieci, come invece proposto dagli azzurri.
Il vicepremier ha chiarito che dal suo punto di vista è necessario “aver maturato la coscienza e l’italianità e, allo stesso tempo, bisogna anche avere criteri un po’ più stretti per concedere la cittadinanza per lo ius sanguinis perché troppe cittadinanze sono state concesse solo a chi voleva un passaporto per andare negli Usa o per venire in Europa e non voleva essere italiano“. Inoltre, il ministro ha specificato che questa proposta non ha nulla a che vedere con il tema dell’immigrazione illegale, ma è specificamente legato ai diritti umani.
Tajani: “Il Mediterraneo non deve essere un cimitero per migranti“
Il ministro degli Esteri ha poi affrontato lo spinoso tema dell’immigrazione illegale e delle tragedie che questa purtroppo porta con sé. “Il Mediterraneo è la culla della nostra crescita economica, un mare di commercio. Non deve essere più un mare di disperazione né un cimitero per i migranti” ha dichiarato il vicepremier forzista, sostenendo che la soluzione a questa problematica debba arrivare tramite la collaborazione: “Noi siamo fortemente impegnati in tutta l’ Africa del Nord a fare anche accordi contro i trafficanti di esseri umani, di armi, di droga che sono sempre gli stessi“.
Proprio trattando del tema Africa, Tajani ha evidenziato che “perdere questo continente sarebbe un errore politico“, in particolare perché “la Cina sta sempre più investendo in Africa e noi, come europei dobbiamo fare di più“.
© Riproduzione riservata