Il Consiglio europeo si è concluso ed è il momento di tirare le somme su tutto ciò che è accaduto e su tutto ciò che è stato detto. Il vicepremier Antonio Tajani e leader di Forza Italia, che risiede nel gruppo dei popolari europei, può cantare vittoria perché il pacchetto presentato dalla sua coalizione ha ottenuto l’approvazione a Bruxelles. Von der leyen e Kallas dovranno ancora essere votate dal Parlamento europeo ma la loro candidatura è già un successo.
Tajani, però, deve anche fare i conti con la decisione del premier Meloni di astenersi sulla nomina di Ursula Von der Leyen e di votare contro ai nomi di Costa e Kallas. Una decisione che il premier ha giustificato con la volontà di “far valere il ruolo dell’Italia nell’Ue” e di “non accordarsi solo per non essere esclusi“. Anche su questo punto, il ministro degli Esteri è voluto essere molto chiaro: “È emersa una netta distinzione tra i rapporti tra partiti e i rapporti tra Paesi quindi non c’è stato nessun isolamento dell’Italia, se vogliamo fare un’analisi oggettiva“.
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Tajani ha però aggiunto successivamente: “Poi, per quanto riguarda le scelte di tipo politico, anche io non ho condiviso il metodo e correttamente, il presidente del Consiglio ha tenuto conto della nostra posizione quando ha annunciato l’astensione su Ursula von der Leyen“.
Tajani: “Forza Italia voterà Metsola e Von der Leyen“
Antonio Tajani sin dall’inizio della campagna elettorale per le elezioni europee non ha mai nascosto le sue intenzioni e quelle dei forzisti all’interno del Ppe: “Forza Italia voterà Roberta Metsola presidente del Parlamento e Ursula von der Leyen della Commissione Ue. In sintonia con il Partito popolare europeo“. Tajani però non ha nascosto le sue perplessità sul nome del socialista Antonio Costa, sostenendo di nutrire dubbi sulla sua permanenza al Consiglio per tutti e cinque gli anni del mandato.
Secondo il vicepremier, infatti, i Popolari dovrebbero avere ruoli di riguardo in quanto vincitori di queste elezioni. Si profila quindi la possibilità che Costa venga sostituito a metà mandato, probabilmente con un altro nome pescato nel Ppe. Il leader di Forza Italia ha poi dichiarato di voler chiedere a Kaja Kallas “un impegno chiaro su Sud e Medio Oriente” e che sulle coalizione le idee sono chiare e non modificabili: “Sì all’apertura ai conservatori. No ai verdi“.
Tornando in Italia, poi, Antonio Tajani ha scritto sul suo profilo ufficiale di X di aver presieduto il Comitato per la Cooperazione allo Sviluppo, con l’obiettivo di “definire le priorità della politica estera del Governo“. In questo senso, quindi, sono stati approvati “interventi per 2,3 miliardi di euro, di cui oltre 1,3 destinati all’Africa e a misure per superare le crisi umanitarie in Ucraina, Gaza e per la lotta contro i traffici di esseri umani“.
Tajani contro Salvini: “Golpe non è nel mio linguaggio“
Nel tardo pomeriggio di ieri, il leader della Lega Matteo Salvini avrebbe dichiarato di temere che ciò che si sta verificando in Europa per quanto riguarda le nomine per i ruoli apicali potrebbe essere paragonato ad un “golpe“. Parole dure che seguono il vertice tra Popolari, Socialisti e Liberali per la decisione del pacchetto di voti, mossa che non è per nulla piaciuta al centrodestra.
Antonio Tajani, quindi, ha deciso di rispondere alle affermazioni del suo collega, sostenendo che “la trattativa la fa la premier per conto dell’Italia, non per conto delle forze politiche di maggioranza” e che quindi “queste parole a livello europeo assolutamente non influiscono. Sono giudizi politici. Non è il mio linguaggio, non influiscono sul peso dell’Italia, che è un Paese fondatore dell’Europa“.
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