Extraprofitti, Ius scholae, Giovanni Toti, Christine Lagarde e la famiglia Berlusconi, sono questi gli argomenti su cui Antonio Tajani si è espresso nel corso di una intervista a La Stampa, giunta dopo giorni cruciali in cui Forza Italia sembrava essere pronta a spiccare il volo e abbandonare la maggioranza, per poi tornare mestamente sotto l’egida di Meloni, abbassare i toni e continuare il percorso del governo. Il leader forzista ha provato a smarcarsi, a mettere in luce le possibilità di un partito di centro e sembrerebbe che la sua operazione abbia portato i frutti sperati.
Alcuni esponenti politici avrebbero infatti decido di lasciare i loro partiti per entrare a far parte di Forza Italia. Tra questi anche Enrico Costa di Azione, che ha deciso di abbandonare Calenda perché contrario all’adesione al campo largo di Elly Schlein. Tajani, poi, rivendica l’arrivo di ben 70 politici nella sola Sardegna, segno che le politiche messe in campo dal partito starebbero funzionando. Eppure l’incertezza resta. Dove si posiziona Forza Italia? Saranno possibili nuove aperture verso sinistra o fino al 2027 la coalizione di governo resterà solida?
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Il viceministro forzista è certo che non ci sono sotterfugi contro il premier, neanche da parte della famiglia Berlusconi che – ci tiene a precisare – è del tutto esterna alle politiche del partito. Non vi sarebbe poi l’intenzione di strappare di nuovo con lo Ius scholae, come dimostra il voto contrario dei forzisti all’emendamento di Azione e poi c’è la certezza che nel governo non vi sia nessun elemento di crisi o frattura. L’esecutivo andrà avanti fino al 2027, senza frenate o rallentamenti.
Tajani: “Mai tassa su extraprofitti e no a salti in avanti su Ius scholae“
Il leader di Forza Italia continua a ribadire che il suo partito, così come in generale il governo, è contrario ad una tassazione degli extraprofitti delle banche. La discussione sul tema ormai prosegue da giorni, con imprenditori e lavoratori preoccupati da questa possibilità, che però secondo il governo sarebbe solo una congettura. Secondo Tajani, infatti, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti non lo avrebbe mai citato nel corso delle riunioni. “Giorgetti ha negato anche recentemente di voler fare un intervento di questo tipo e non mi ha mai detto di aver cambiato idea” ha sostenuto il vicepremier, cercando di tranquillizzare i cittadini.
Sembrerebbe che sia falsata anche la notizia riguardante l’Ecofin di Budapest, in cui sembrerebbe che si sia trattato il tema. Tajani ha quindi sottolineato “la necessità che le banche contribuiscano al rientro del debito pubblico” ma allo stesso tempo ha sottolineato che ciò non dovrà essere perseguito tramite “una tassa di quel tipo“. Il leader azzurro ha poi negato che questa contrarietà agli extraprofitti sia una richiesta posta direttamente dalla famiglia Berlusconi: “Sono amici con cui parlo spesso ma il partito decide autonomamente“.
Allo stesso modo, la battaglia breve e fugace sullo Ius scholae sarebbe figlia delle sole volontà del partito. L’emendamento presentato da Azione, però, sarebbe stato solo una prova di forza e soprattutto un provvedimento deleterio sull’argomento, in quanto presentato all’interno di un “decreto che non ha nulla a che vedere con il tema della cittadinanza“. Tajani però è convinto che la proposta sulla riforma della cittadinanza, sarà portata avanti dagli azzurri. Con i dovuti tempi, a seguito della conclusione della legge di bilancio: “Nelle cose in cui credo non faccio marcia indietro. Siamo un partito serio“.
Tajani: “L’incontro Draghi-Berlusconi non è grande notizia“
Antonio Tajani ha poi minimizzato le polemiche nate intorno all’incontro tra Marina Berlusconi e Mario Draghi, alla presenza di Letta. Un pranzo che avrebbe fatto tremare i vertici di governo a causa delle implicazioni che questo potrebbe portare con sé. I due si sarebbero visti lo scorso mercoledì, a pochi giorni di distanza dalla presentazione del rapporto sulla competitività europea redatto da Mario Draghi. Si tratta di una cospirazione? O di una semplice visita di cortesia, svolta alcuni giorni prima quella prevista tra Draghi e Meloni?
Le voci di corridoio sono state numerose, ma Tajani ha voluto immediatamente porre fine alla questione: “Si tratta del capo di una grande azienda che incontra l’autorità di un importante documento sulla competitività, non mi sembra sia una grande notizia. Draghi, immagino, farà vari incontri di questo tipo. Nessuno si deve preoccupare“. Nello specifico, poi, il ministro degli Esteri ha voluto chiarire l’inesistenza di uno scontento riguardante il governo nella famiglia Berlusconi: “Parlo spesso con loro e non ho mai ascoltato una parola contro Giorgia Meloni. D’altronde una grande impresa ha una naturale propensione alla stabilità politica. Cosa altro vorrebbero fare?“.
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