Eurostat, nessun effetto diretto sul debito, ma peso sul deficit. A breve i conti Istat
Nessun impatto diretto sul debito pubblico ma un impatto, sicuro, sul deficit. E’ questo l’effetto del Superbonus sui conti pubblici, anche se manca ancora un aspetto da definire: se cioè l’effetto sull’indebitamento sia concentrato solo sull’anno di attivazione del credito fiscale o se sia “spalmato” sui 5 anni di detrazione.
A fare il punto saranno Istat e Eurostat entro il primo marzo, giorno in cui l’Istituto di statistica italiano pubblicherà i dati sulla contabilità nazionale. I crediti dovranno essere classificati come “pagabili” o come “non pagabili“. Come spiega Eurostat.
I crediti “pagabili”
I crediti d’imposta pagabili sono quelli per i quali una spesa pubblica o un obbligo pubblico devono essere riconosciuti fin dall’inizio, cioè al momento dell’evento generatore del credito (nel caso del Superbonus, l’attività di costruzione edilizia).
I crediti “non pagabili”
I crediti d’imposta non pagabili sono invece quelli che riducono le entrate fiscali dello Stato in futuro, ma che non comportano una spesa immediata.
L’impatto sul deficit
Per quanto riguarda il deficit, l’impatto a lungo termine è esattamente lo stesso, sia che il credito sia pagabile sia che non lo sia. Quello che cambia è il momento in cui questo impatto sarà concentrato: nel caso di crediti pagabili, l’effetto sarà contabilizzato nel momento dell’attività di costruzione edilizia, che dà origine al credito stesso, mentre nel caso di credito non pagabile, l’impatto sarà costituito dalle mancate entrate fiscali future.
Per fare un esempio numerico teorico, nel caso di un credito pagabile pari a 100, questo ammontare va considerato come una spesa per lo Stato nell’anno della creazione del credito, nel caso di un credito pagabile spalmabile su 5 anni, l’ammontare da considerare come un mancato introito per lo Stato sarà pari a 20 ogni anno per una durata di 5 anni, ma la cifra finale di 100 sarà per l’appunto la stessa in entrambi i casi.
I 3 punti per definire natura pagabile e non pagabile
Le questioni fondamentali per definire la natura pagabile o non pagabile sono tre: in primo luogo, il fatto che il credito fiscale sia trasferibile o meno; in secondo luogo, il fatto che possa essere usato per compensare qualsiasi tipo di imposta o meno, ed infine il fatto che possa essere differibile per lungo tempo.
La decisione che sarà presa non è però indifferente: se il costo del Superbonus (110 miliardi se si considerano tutti i bonus edilizi) si concentrasse solo nel 2021 e 2022, il deficit registrerebbe una netta impennata, pari ad oltre il 10% del Pil lo scorso anno secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, contro il 5,6% stimato nella Nadef.
Allo stesso tempo lascerebbe però più spazio di manovra quest’anno. Se invece fosse spalmato nel tempo, “rosicchierebbe’ spazio di bilancio anche nel 2023 e negli anni a seguire, lasciando quindi meno margini per altri interventi di politica economica, di carattere energetico o sociale che sia.
Conte: “Da Meloni e Giorgetti falso gravissimo”
“Non sono presidente del Consiglio quindi non mi permetto di rivolgere un appello al presidente Putin. Spetta all’attuale premier. Allora mi rivolgo alla popolazione russa. Dico alla popolazione russa, che ha sentito sicuramente il discorso fatto da Puitin: cari amici russi, ci sono antichi legami di solidarietà e amicizia tra le nostre popolazioni ed è verissimo che c’è stata una disponibilità che noi abbiamo raccolto nel momento più duro della pandemia a farci aiutare da quell’intervento che abbiamo noi concordato e sorvegliato, come abbiamo chiarito in tutte le sedi istituzionali, a partire dal Copasir. Ci hanno aiutato i russi anche durante il terremoto dell’Aquila, ma anche noi li abbiamo aiutati in tante emergenze storiche”. Lo ha detto Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, in un punto stampa dopo l’incontro sul Superbonus alla Camera.
“Questo – ha precisato – non toglie nulla che la Russia e Putin sono responsabili di un’aggressione ingiustificata e immotivata ai sensi del diritto internazionale. Inutile dunque richiamare l’aiuto che c’è stato durante il Covid: non cambia nulla rispetto alla realtà di fatto. Ferma condanna di questa aggressione e massima solidarietà verso la popolazione ucraina”.