Le parole del ministro per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, nel corso del convegno dell’Ucei non sono passate inosservate. Trattando il tema del ritorno dell’antisemitismo nel nostro presente, la ministra ha chiarito che fino ad oggi l’argomento sarebbe stato affrontato in maniera poco corretta, correlandolo solamente al fenomeno del fascismo. Una considerazione che non ha soddisfatto i partiti di centrosinistra e che ha convinto anche Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto e senatrice a vita, a commentare quanto accaduto.
“Stento a credere che una ministra della Repubblica, dopo aver definito ‘gite’ i viaggi di istruzione ad Aushwitz, possa avere detto che sono stati incoraggiati per incentivare l’antifascismo“, ha sostenuto la 95enne, utilizzando un tono piuttosto duro nei confronti delle tesi portate avanti dalla ministra. Dopo un periodo piuttosto complesso, dovuto alle sensazioni contrastanti dovute al conflitto in corso tra Israele e Hamas, Segre si trova ora ad affrontare un nuovo argomento divisivo.
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La sopravvissuta, nella nota rilasciata dopo le dichiarazioni di Roccella, si è chiesta quale fosse “la colpa” del voler insegnare quanto accaduto nel passato ai nostri figli. “La loro formazione deve partire dalla conoscenza della storia“, ha spiegato, ricordando come nel periodo della Seconda Guerra Mondiale in tutta l’Europa occupata dalle potenze dell’Asse, fossero stati i nazisti “con la collaborazione zelante dei fascisti locali” a mettere in atto “una colossale industria della morte per cancellare dalla faccia della terra ebrei, rom e sinti“.
A seguito di questa chiarificazione, Segre si è lasciata andare ad una seconda considerazione. “La memoria della verità storica fa male solo a chi conserva scheletri nell’armadio“, ha tuonato chiudendo la discussione. Da diverse ore, infatti i movimenti politici di sinistra hanno dato inizio ad una bufera politica nei confronti della ministra per la Famiglia, accusandola di aver cercato di mascherare eventi accaduti nel passato del nostro Paese.
La ministra Roccella si difende dalle critiche
La stessa Roccella è intervenuta in sua difesa, sostenendo che le sue parole siano state strumentalizzate da quella stessa sinistra che “porta in trionfo Albanese, inneggia con striscioni al 7 ottobre, mette a ferro e fuoco le piazze e le università“.
La ministra ha chiarito di credere che i viaggi di istruzione ad Aushwitz siano fondamentali, ma che al contempo la condanna dell’antisemitismo di quegli anni deve essere anche affiancata dalle riflessioni su quanto accade oggi con “un’antisemitismo che, senza più nessuna remora e senza alcun pudore, alligna oggi tra le file chi strizza l’occhio ad Hamas, chi scatena la caccia all’ebreo nelle città e negli atenei dell’Occidente, chi fomenta odio e boicottaggi con il pretesto della geopolitica“.
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