Il decreto legge sulle Carceri torna in Aula oggi per l’esame del testo, dopo settimane di fuoco in cui opposizione e maggioranza si sono scontrate sull’inefficienza degli istituti carcerari italiani e sull’emergenza suicidi che continua a stringere il nostro Paese in una morsa. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha dichiarato di essere pronto a scendere in campo per mettere mano alla situazione e cercare soluzioni che siano valide ed efficaci. Al momento, però, le critiche non sembrano volersi placare anche a causa delle misure ritenute poco efficienti sulla questione.
In Aula le opposizioni hanno presentato la questione pregiudiziale di costituzionalità contro il decreto legge Carceri, ritenuto contrastante con l’articolo 27 della Carta costituzionale, che recita: “La responsabilità penale è personale. L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato“. Inoltre, il provvedimento sarebbe ritenuto non urgente poiché prevedrebbe attuazioni che scalerebbero al 2025-2026.
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Il Senato ha però respinto la pregiudiziale con 92 voti contrari e 65 favorevoli, per cui ora si procede con l’esame del testo per il quale il governo dovrebbe chiedere la questione di fiducia. Durissima la reaziona della senatrice di Italia Viva, Dafne Musolino, che ha sostenuto che la maggioranza ha “un atteggiamento contrario al confronto” e che “rifiuta qualsiasi emendamento delle opposizioni e impone un testo che, sull’emergenza carceri, non risolve nulla“.
Giachetti: “Forza Italia venuta meno alla mia proposta“
Tra i primi a commentare l’esame del dl Carceri al Senato è Roberto Giachetti, deputato di Italia Viva, che ha criticato Forza Italia per essere “venuta meno rispetto alla sua proposta che mira a diminuire il sovraffollamento nelle carceri perché esso non produce solo suicidi ma paralizza il mandato della Costituzione di riconsegnare i detenuti alla società“. Il deputato ha sostenuto che a fronte dell’emergenza del sovraffollamento delle carceri, che in alcuni casi ha raggiunto il 220%, i forzisti si sarebbero “limitati a proporre un emendamento, quello sugli ultrasettantenni, che riguarderà circa 100 persone e che fa solo finta di incidere“.
Le opposizioni, in sostanza, ritengono che il decreto legge sia solo un “tappa buchi” che non risolve nulla ma apparentemente dimostra che il governo ha agito sulla questione. “Penso che ci vogliano interventi più incisivi” ha dichiarato il sindaco di Firenze Sara Funaro, sostenendo che “su un carcere come Sollicciano bisogna avere il coraggio di investirci con tante risorse, in maniera radicale per avere finalmente un carcere che abbia la propria dignità“. Le opposizioni, infatti, puntano le loro proteste sulla questione dei diritti umani, evidenziando che le condizioni dei detenuti in Italia ormai rasentino l’incostituzionalità.
Patuanelli: “Il decreto è solita propaganda, nulla di operativo“
Durissima la reazione del capogruppo del M5S Stefano Patuanelli, che ha criticato il governo Meloni per aver fatto ricorso a “un decreto legge, uno strumento che conosce, senza che al suo interno vi sia alcuna misura immediatamente operativa per affrontare la reale emergenza negli istituti penitenziari“. Il capogruppo pentastellato evidenzia che il decreto legge non è stato modificato nell’ultimo mese, per cui rimane ancora una volta un “guscio vuoto” che è necessario al governo “per fare titoli sui giornali“.
Della stessa opinione il Senatore di Azione, Marco Lombardo, che definisce “un’occasione sprecata” la mancata modifica del testo che “esce dal Senato così come vi erano entrato, senza alcuna misura concretamente correttiva delle condizioni indecorose in cui sono detenute oltre 61mila persone“. Il senatore attacca poi direttamente il governo, sostenendo che dalla sua salita al potere i detenuti sono aumentati: “Avete introdotto reati e aumenti di pena demagogici, con effetti pesanti sulla carcerazione, e avete ostacolato l’accesso a misure alternative alla detenzione“.
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