Sciopero, adesione al 70% e nuovi scontri a Torino ma Piantedosi avverte: “C’è clima pesante”

Alcuni studenti e attivisti pro Palestina hanno occupato i binari della stazione Porta Susa, di fatto provocando ritardi e disagi in un comparto che però non avrebbe dovuto essere coinvolto nello sciopero generale

Redazione
6 Min di lettura

Il venerdì nero di novembre continua a far parlare di sé, anche a seguito della conclusione dell’astensione al lavoro. Lo sciopero generale, indetto da Cgil e Uil, sembrerebbe aver registrato numeri soddisfacenti, come sottolineato dagli stessi sindacalisti. Allo stesso tempo, però, non sono mancate le tensioni in alcune città d’Italia. La zona calda si trova nuovamente a Torino, reduce dal No Meloni Day di alcune settimane fa, dove si sono verificati degli scontri tra studenti, pro-pal, antagonisti e polizia. I disordini, che si sono registrati principalmente nelle vicinanze delle due stazioni, avrebbero quindi coinvolto anche gli agenti delle forze dell’ordine. Sei di essi sono rimasti feriti negli scontri.

Alcuni studenti e attivisti pro Palestina hanno occupato i binari della stazione Porta Susa, di fatto provocando ritardi e disagi in un comparto che però non avrebbe dovuto essere coinvolto nello sciopero generale. Altri gruppi di studenti si sarebbero invece diretti alla stazione di Porta Nuova dove, oltre ad occupare i binari avrebbero anche dato adito a scontri con la polizia. Al termine del corteo degli studenti e degli attivisti sono stati dati alle fiamme alcuni fantocci con i volti del premier Giorgia Meloni, del ministro della Difesa Guido Crosetto, del ministro dei Trasporti Matteo Salvini e del Ceo di Leonardo, Roberto Cingolani. Gli attivisti avrebbero gridato: “Al rogo, al rogo! Dimissioni!“.

Progetto senza titolo 2024 11 29T150557.418

Secondo i primi dati raccolti da Cgil e Uil, l’adesione allo sciopero di ieri è stata del 70%, con circa 500mila persone che hanno partecipato alle 43 manifestazioni organizzate in Italia. In numerose aziende italiane l’adesione allo sciopero è stata del 100%, come nei casi della Heineken di Taranto, della Sammontana di Firenze, della Citterio di Parma, della Lagostina di Novara e della Dana di Reggio Emilia. In molte altre realtà sul territorio nazionale, invece, le adesioni hanno superato l’80%, anche nelle scuole. Molti istituti sono infatti rimasti chiusi a causa della carenza del personale, provocando non pochi problemi ai lavoratori con figli.

Sciopero, Salvini: “A Torino non manifestanti ma delinquenti

A seguito delle tensioni a Torino, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha deciso di intervenire per condannare duramente gli episodi verificatesi. “Non sono manifestanti ma delinquenti, e i  delinquenti meritano la galera“, ha infatti dichiarato il vicepremier, chiedendo alle forze dell’ordine di procedere all’identificazione dei responsabili delle tensioni.

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini sui migranti
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini sui migranti

Il ministro ha poi deciso di rivolgersi direttamente a Maurizio Landini, segretario della Cgil, criticandolo per le parole utilizzate qualche settimana fa in riferimento agli scioperi futuri. “Quando una persona invita alla rivolta sociale e poi stranamente oggi dei dementi attaccavano e insultavano la Polizia e bruciavano delle foto in piazza direi che Landini dovrebbe essere più cauto quando parla di rivolta perché poi  purtroppo, qualche cretino lo prende sul serio“. Sulla vicenda si è espresso anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha definito quello di Torino un “clima pesante alimentato da frange estreme che si organizzano con il solo scopo di attaccare chi opera per garantire il diritto di manifestare le proprie idee“.

Sciopero, scontri
Un’immagine degli scontri a Torino

Nel corso del corteo, alcuni manifestanti si sarebbero scontrati con le forze dell’ordine, riuscendo a farsi largo con calci e pugni ed utilizzando le aste delle bandiere come armi. Il cordone della polizia, però, sarebbe riuscito a non far accedere nella stazione i protestanti, evitando maggiori disagi alla mobilità. In piazza Castello, sempre a Torino, alcuni manifestanti avrebbero lanciato uova, vernice rossa e fumogeni verso le forze dell’ordine. Sembrerebbe che alcuni studenti dello spezzo pro-Palestina abbiano lanciato torce di segnalazione verso gli agenti.

Landini: “Non siamo fondamentalisti ma stanchi

Il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha dichiarato di essere soddisfatto dell’attenzione che lo sciopero ha attirato, come dimostrano le 500mila persone che in tutta Italia hanno deciso di scendere in piazza per protestare contro la manovra finanziaria. “Salvini si rendesse conto che lui, il ministro, non lo deve fare solo il giorno in cui viene proclamato lo sciopero  generale, dovrebbe farlo anche in tutti gli altri 364 giorni“, ha poi attaccato, rispondendo alle critiche del ministro dei Trasporti, per poi rivolgersi anche ad Antonio Tajani, che a sua volta stamattina aveva definito il suo linguaggio da “fondamentalista“.

Nella mattinata, infatti, Landini avrebbe detto di essere pronto a “rovesciare l’Italia come un guanto“, attirando su di sé diverse attenzioni. Dalla manifestazione di Bologna, Landini ha quindi spiegato che il suo linguaggio non sarebbe figlio di un fondamentalismo ma di una “stanchezza“, dovuta al fatto che l’Italia non è un Paese “dove c’è zero evasione fiscale, zero precarietà, zero morti sul lavoro, zero sfruttamento, zero lavoro nero“. Il sindacalista ha poi proseguito spiegando che la mobilitazione odierna potrà essere considerata un successo solamente se avrà un seguito anche nel resto d’Europa.

Bisogna cambiare i modelli di sviluppo. Ci vogliono miliardi di investimenti“, ha infatti sostenuto Landini, per poi suggerire una nuova modalità di visione degli investimenti: “Stanno cercando di togliere le spese militari dal patto di stabilità. Non si può fare lo  stesso per quelle della sanità e della scuola?“.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo