Sciopero contro la manovra, Landini: “Chiediamo cambiamenti profondi e radicali”

Per Cgil e Uil le misure contenute nella manovra non vanno incontro alle necessità dei lavoratori e delle lavoratrici. Le modifiche che si richiedono includono un aumento del potere d'acquisto di salari e pensioni e del finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali

Redazione
5 Min di lettura

Il 29 novembre ci sarà uno sciopero generale di 8 ore voluto dalla Cgil e dall’Uil, per chiedere di modificare la manovra di bilancio, perché considerata “inadeguata a risolvere i problemi del Paese”. Ad annunciarlo i segretari generali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri in conferenza stampa.

Manovra, i sindacati annunciano sciopero

I sindacati Cgil e Uil spiegano che i motivi dello sciopero generale sono che le misure previste nella manovra “non danno risposte alle esigenze del Paese reale, non rispondono a quanto lavoratori, giovani e pensionati ci chiedono”. C’è quindi la necessità di apportare modifiche, tra le quali un aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni e del finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali.

Per i sindacati il governo “finge di ignorare la realtà celebrando record immaginari”, mentre “il Pil cresce dello ‘zero virgola’, la produzione industriale cala da 19 mesi consecutivi e l’evasione fiscale e contributiva è a quota 82,4 miliardi”. E questa manovra porterà solo a un peggioramento della situazione e ci infliggerà 7 anni di austerità”.

Tra le conseguenze negative ci sarà in primis il taglio drastico del personale e delle risorse dei servizi pubblici, dalla sanità all’istruzione, passando per il trasporto pubblico e gli enti locali. Ci saranno “più tasse e più costi a carico dei cittadini“, i rinnovi contrattuali 2022-2024 per il pubblico impiego coprono appena un terzo dell’inflazione e ci sarà una perdita del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati.

Se le entrate fiscali stanno aumentando è perché quasi la metà di esse derivano dall’Irpef, e questo vuol dire che “i lavoratori dipendenti e i pensionati pagheranno 15 miliardi in più, senza contare i 6-7 miliardi in più che derivano dall’Iva”.

Le dichiarazioni di Landini

Il segretario generale della Cgil Landini ha dichiarato che il governo ha convocato i sindacati per la prossima settimana, “a cose già fatte, con un margine di manovra di possibili emendamenti di 100 milioni”. Quelli richiesti sono invece dei cambiamenti profondi e radicali, “a partire da una seria riforma fiscale”, e non solo qualche emendamento. Landini ha puntualizzato che “continuare a fare scelte senza coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori e le organizzazioni sindacali significa portare a sbattere questo Paese”.

Per il segretario la manovra è ingiusta perché continua a tagliare sulla spesa pubblica e “quindi sulle lavoratrici, sui lavoratori e sui pensionati, e siamo di fronte ad un pericolo democratico nel Paese”. Ed è per questo che è necessario uno sciopero generale, a cui si richiede a tutti – lavoratori, pensionati e giovani – di scendere in piazza, perché stanno cancellando il futuro del nostro Paese”. In vista dell’incontro convocato dal governo per martedì 5 novembre a Palazzo Chigi, “andremo a dire perché deve essere cambiata questa manovra e come deve essere cambiata”.

Landini ha commentato l’approvazione della Cisl della manovra sottolineando che esiste la libertà sindacale, “se altre organizzazioni pensano che il compito del sindacato oggi sia di dire al governo che è bravo e bello, io invece penso che sia tutelare gli interessi di lavoratrici e lavoratori”. Ha affermato che l’unità sindacale è uno strumento, non un obiettivo e “in questo caso abbiamo una visione diversa, e lo dico con rispetto”.

Poi ci ha tenuto a sottolineare che il sindacato non ha mai giudicato il governo per la parte politica, ma per quello che dice e fa. “Il sindacato è autonomo dalle forze politiche e risponde solo alle lavoratrici e ai lavoratori. Ci rivolgiamo a tutti, e lo sciopero non è contro un altro sindacato”.

Il commento della Lega

La Lega in una nota ha commentato lo sciopero, dicendo che questi sindacati, che sono di “estrema sinistra”, sono “ridicoli” perché stanno protestando contro l’aumento dello stipendio per 14 milioni di lavoratori dipendenti fino a 40.000 euro di reddito. “Grazie invece a quei rappresentanti dei lavoratori che, seppur a volte critici nell’interesse dei loro iscritti, fanno delle proposte e non solo proteste”.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo