Le questioni all’ordine del giorno hanno fatto emergere particolari tensioni interne al partito democratico. La segretaria dem Elly Schlein è in ferie ma lavora tutto il giorno al telefono. Dal quartier generale del Pd fanno sapere che la leader invia messaggi che si interrompono a mezzanotte e ripartono alle 7,30 del mattino. Come afferma Libero, la si nota di più se non c’è. Meno parla, meno si fa vedere, più rafforza la propria leadership e meno corre il rischio di dire cose che poi non si avverano, enunciazioni di principio che non hanno portato ancora a un solo risultato concreto.
Schlein: il futuro del campo largo
Ma il partito resta comunque – sebbene in parte – scontento. Tra la crisi interna del Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte e il freno su Matteo Renzi di Italia Viva, il futuro del campo largo è sempre più difficile da poter vedere. L’alleanza dovrebbe creare un’alternativa alle logiche della maggioranza del governo Meloni, ma ora come ora, la situazione sembra essere piuttosto drastica.
Il gioco non può durare a lungo. Già questa settimana vedremo ricomparire la Schlein a sorpresa a qualche festa dell’Unità. La segretaria ha sistemato la questione della candidature in Emilia Romagna e Umbria. Tocca al sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, con Vincenzo Colla, il factotum del presidente uscente, lo sconfitto alle primarie Stefano Bonaccini, convinto a fare il passo indietro e candidarsi come vice. Però a Bologna è da sempre facile per idem, giocano in casa. Dove veramente sarebbe necessario l’intervento della segretaria è a Genova, ove giusto ieri l’esponente dem Andrea Orlando ha esposto l’ultimatum in vista del suo possibile ritiro.
