Schlein (Pd): “L’Europa rischia di essere cancellata”

A margine della riunione pre vertice del Partito Socialista europeo, la segretaria dem si è esposta in merito a vari temi nazionali ed internazionali, dai centri migranti in Albania alla relazione della premier Meloni con il presidente Donald Trump

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Il pre vertice del Partito Socialista europeo a Bruxelles ha visto protagonista la segretaria del Pd, Elly Schlein. La convocazione ha preceduto il ‘ritiro’ dei 27 leader Ue durante il quale viene definita la capacità di difesa dell’Europa oltre ad affrontare il tema della gestione delle spese e le relazioni internazionali.

Schlein ha partecipato ai lavori insieme agli altri leader socialisti come a vicepresidente esecutiva delle Commissione Ue, Teresa Ribera, la premier danese Mette Frederiksen, l’ex commissario Frans Timmermans e la presidente del gruppo dei socialisti Ue, Iratxe Garcia Perez. La segretaria dem ha aperto le danze con una certa verve parlando dei tanto discussi centri migranti in Albania e di come, a suo parere, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, abbia smesso di presentarli come un modello da seguire, senza più decantare le “magnifiche sorti e progressive” degli hub.

E’ chiaro che è un disastro, un fallimento, è inumano dal punto di vista del rispetto dei diritti delle persone ed è uno spreco ingente di risorse degli italiani“, sentenzia la segretaria dem ponendo, invece, l’attenzione sullo spreco delle centinaia di esponenti delle forze dell’ordine “a badare ad una prigione vuota in Albania” quando servirebbe organico in Italia. Da qui, Schlein affronta il tema di un investimento su una difesa comune che, però, innesca gli interrogativi su come poterla attuare, nonché il dover superare la “mancanza di volontà politica degli Stati di mettere in comune le competenze ma pure gli investimenti che servono sulla ricerca e sullo sviluppo“.

Schlein: “Meloni amica o funzionale al disgregamento Ue

Al termine dell’incontro dei Socialisti Ue, parlando alla stampa, viene chiesto alla segretaria del Pd se ritiene che Meloni da Trump sia un’amica o funzionale al disgregamento dell’Unione europea. La risposta è pressoché immediata e Schlein affonda sulla premier. “Mi chiedo se meloni si sia chiesta cosa ci faceva da sola sa Trump, perché è evidente che tra essere amici e essere funzionali a un disegno di disgregazione dell’Europa il passo è breve“. Secondo la dem, per poter fare l’interesse dell’Italia oggi, occorrerebbe puntare all’unità europea, al superamento dell’unanimità in Ue nonché ad un grande piano di investimenti comuni che rappresenterebbe una risposta in anticipo ai dazi che Trump imporrà.

L’Europa si trova di fronte ad un bivio – spiega Schlein – o sarà in grado di puntare sulla sua autonomia strategica, oppure rischia di essere cancellata“. Non ci va giù leggera e la dem sosterrebbe che questa condizione europea sarebbe il motivo per cui, per come è oggi l’Unione europea, n0n possiede gli strumenti adeguati per rispondere alle nuove sfide. Quello che la segretaria del Pd propone di fare è superare il principio dell’unanimità, ossia quella regola di voto vigente nel Consiglio europeo secondo la quale sarebbe necessario votare all’unanimità una serie di settori strategici che gli Stati membri ritengono sensibili.

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