Dopo le dimissioni di Giovanni Toti, il Partito democratico e la segretaria Elly Schlein puntano a conquistare la Regione Liguria che, insieme a Umbria e Emilia-Romagna, segnano un bel colpo ai danni del governo Meloni e la sua maggioranza. “In autunno andiamo verso il triplete, e a quel punto il governo inizierà a barcollare davvero“, dicono convinti i parlamentari vicini alla segretaria Pd.
Schlein e Orlando: il punto decisivo
Il centrosinistra sente di avere la vittoria in pugno, ma sono ancora da prendere alcune decisioni. Il candidato designato per la Liguria già c’è. Si tratta di Andrea Orlando, ex ministro e capocorrente Pd, ligure. Lui e Schlein però, si muovono con molta cautela: ieri, dopo un lungo faccia a faccia a Montecitorio, hanno fatto sapere che “la scelta del nome del candidato sarà demandata al tavolo di coalizione”, che si dovrebbe riunire già questa settimana, prima comunque della pausa estiva della Camere, il 7 o l’8 agosto. Dunque, “prima il progetto politico e, solo in un secondo momento, il tavolo del centrosinistra sceglierà il nome da schierare“, affermano.
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Dal Partito democratico devono gestire gli animi del Movimento 5 Stelle in crisi dopo l’amara sconfitta alle elezioni europee e la sinistra con la coalizione di Matteo Renzi e Italia Viva. Occorre far digerire l’idea che sia il Pd a designare tutti i candidati di una tornata regionale politicamente decisiva.
Orlando, una corsa silenziosa
Da mesi Orlando si prepara alla possibile corsa da governatore dopo il terremoto provocato dal caso Toti. Eppure, si muove a passo felpato: “Mettere insieme il campo larghissimo non è facile, e l’onere – ha chiarito ieri nel colloquio con Schlein – tocca alla segretaria“. Su Renzi afferma: “Ha espresso giudizi poco lusinghieri sulla mia candidatura», lamenta, «e comunque bisogna rompere col sistema Toti-Bucci”. Tradotto: Renzi esca dalla giunta di Genova. Il leader di Iv spiega: “Siamo stati all’opposizione di Toti e saremo parte del centrosinistra ma senza unirci a cori barbari e manettari“.
Liguria, dopo Schlein il blocco centrodestra
Nel contempo, nel centrodestra salgono le quotazioni per un ‘civico’ da schierare in Liguria da Lega e Forza Italia, mentre da Fratelli d’Italia tengono le carte coperte. I nomi più gettonati in queste ore sono quelli di Federico Delfino, rettore dell’Università di Genova, di Pietro Piciocchi, vicesindaco civico di Genova e ancora quello dell’imprenditore Beppe Costa. Ieri il vicepremier Matteo Salvini ha messo fuori dal tavolo il nome di Edoardo Rixi, che per il segretario “è bravissimo, ma io non posso forzare nessuno“.
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