Schlein, dopo la Liguria affronta caso Stellantis: “Inaccettabile audizione Elkann in Parlamento”

Il quadro delineato da Schlein mette in evidenza le sfide che il Pd deve affrontare sia sul fronte politico che su quello industriale. Il presidente di Stellantis, John Elkann, ha recentemente rifiutato l'invito a presentarsi in Parlamento per discutere della situazione del gruppo automobilistico in Italia

Redazione
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Il Pd è in fermento. Elly Schlein, segretaria del partito democratico, ha recentemente espresso l’ambizioso obiettivo del suo partito di affermarsi come primo partito in Italia, sottolineando la necessità di alleati solidi per contrastare la destra. In un’intervista a Repubblica, Schlein ha dichiarato che la vittoria non è solo una questione locale, ma deve essere una strategia nazionale che coinvolga coalizioni ben costruite, radicate nei territori.

Schlein sul risultato in Liguria

Schlein ha manifestato il suo rammarico per l’esito delle elezioni regionali in Liguria, dove il Pd ha sfiorato il 29%, segnando un incremento rispetto alle precedenti elezioni europee e regionali. Pur riconoscendo il grande impegno di Andrea Orlando e del partito, ha sottolineato che ci sia ancora molto lavoro da fare per consolidare il supporto e migliorare i risultati in vista delle prossime elezioni comunali. La leader dem ha ribadito che, nonostante il Pd sia attualmente la prima forza di opposizione, è fondamentale costruire una coalizione unita attorno a cinque priorità: sanità, istruzione, lavoro, politiche industriali per la transizione ecologica e digitale, e diritti.

In merito alla situazione in Liguria, Schlein ha risposto al veto di Giuseppe Conte su Matteo Renzi, chiarendo che le alleanze dovrebbero essere fondate su una comprensione profonda delle esigenze locali. Ha aggiunto che è essenziale concentrare gli sforzi sulle sfide imminenti, mantenendo un approccio unitario che, a suo avviso, è stato premiato dagli elettori.

Schlein su Stellantis

Un altro tema centrale per Schlein è il futuro del settore automotive, in particolare riguardo alla situazione di Stellantis. Ha condiviso le preoccupazioni dei sindacati, denunciando il rifiuto del presidente di Stellantis, John Elkann, di partecipare a un’audizione in Parlamento. Secondo Schlein, tale decisione è inaccettabile, soprattutto considerando che ci sono sviluppi significativi che meritano attenzione, come la possibilità di licenziamenti che l’amministratore delegato ha menzionato dopo l’audizione.

La segretaria del Pd ha criticato i tagli incredibili e inspiegabili al fondo per l’automotive da parte del governo, evidenziando come queste decisioni possano avere gravi ripercussioni per i lavoratori e per l’intero settore. Ha chiesto un piano industriale solido e l’impegno di Stellantis a riportare produzioni in Italia, sottolineando che non devono essere i lavoratori a pagare i costi della transizione.

In un contesto di crescente incertezza per il settore, Schlein ha chiesto al governo di non perdere ulteriore tempo in discussioni infruttuose, ma di lavorare seriamente per stabilire un tavolo permanente con i sindacati. Ha evidenziato l’importanza di un approccio collaborativo che coinvolga anche la maggioranza, in modo da affrontare le sfide con un patto per una transizione giusta.

Stellantis, Elkann non va all’audizione

Il presidente di Stellantis, John Elkann, ha recentemente rifiutato l’invito a presentarsi in Parlamento per discutere della situazione del gruppo automobilistico in Italia, dopo l’audizione del CEO Carlos Tavares, che era stata giudicata insoddisfacente. Elkann ha giustificato la sua scelta affermando che “ha già detto tutto Tavares” e ha espresso la sua disponibilità a un dialogo “franco e rispettoso”, ma solo se convocato a Palazzo Chigi.

Questa decisione ha suscitato reazioni forti da parte dei politici, in particolare dei membri dell’opposizione. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha espresso il suo sconcerto, sottolineando che “scavalcare il Parlamento sarebbe un atto grave”. La sua posizione evidenzia la preoccupazione per il rispetto delle istituzioni e della loro funzione di controllo. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, ha definito “vergognoso e scandaloso” il comportamento di Elkann, sollevando interrogativi su come sia possibile considerare il Parlamento un ostacolo al dialogo. Foti ha esortato Elkann a fornire immediati chiarimenti e a garantire che la sua disponibilità al dialogo non rimanga solo un’affermazione senza seguito.

Ha anche ricordato come Elkann porti sulle spalle il peso di un’eredità che ha caratterizzato la Fiat nel corso degli anni, sottolineando la tendenza dell’azienda a socializzare le perdite, mentre gli utili venivano lasciati agli azionisti. Questa critica è un chiaro riferimento a una storia di scelte aziendali che hanno sollevato non poche polemiche. Il rifiuto di Elkann di partecipare all’audizione non è solo una questione di protocollo, ma si colloca in un contesto più ampio di tensioni tra il mondo industriale e la politica.

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