“La partita è già aperta” e la Segretaria del Pd non vede l’ora di scendere in campo. Elly Schlein si mostra sicura al Festival dell’economia di Trento e con una certa verve lancia il guanto di sfida al Governo invocando elezioni anticipate perché, a detta sua, il partito è pronto e è “assolutamente competitivo” sulla piazza politica considerando le ultime elezioni amministrative “molto importanti“.
La Segretaria dem è in pieno tour e difatti da Assisi è passata in Ligura, per Genova dove ha sorretto la candidata di centrosinistra Silvia Salis alle amministrative liguri, e questa sera si presenterà a Ravenna. “Tutte le forze alternative alle destre – intimida Schlein – sono unite attorno ad un programma concreto che parla di prossimità“, dimostrando già nelle città governate dalle opposizioni, “che siamo in grado di andare d’accordo“. E nel grido del “testardamente unitari“, la Segretaria del Pd scandisce la lotta contro l’avversario incarnato nella destra.
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Ricordando i tempo del Congresso risalente a due anni fa, Schlein si dice contenta di cose sia andata e ritrae l’attuale stato dei lavori all’interno del partito che si snocciola con concentrazione su due priorità: elezioni regionali e referendum dell’8 e 9 giugno. “A noi le sfide facili non piacciono“, quindi, impugnato il coraggio, il Pd starebbe attuando una campagna di informazione a tappeto a differenza di esponenti del governo che “invitano a disertare” le urne e della poca informazione fatta dalla Rai “piegata agli interessi della maggioranza“. E se “votare è un diritto“, come ricordato da Schlein, “votare è anche un dovere“.
In conversazione con il giornalista Ferruccio de Bortoli, la dem torna anche sul tema della guerra in Ucraina e dei correlati negoziati con la Russia che sancisce debbano essere improntati sulle garanzie di sicurezza a Kiev, e non “si può fare con una resa alle ragioni dell’avversario, dell’aggressore“.
E dopo aver valutato positivamente gli ultimi sviluppi di “triangolazione tra leader europei e Stati Uniti di Trump“, Schlein tenta di svegliare le coscienze dicendo che “tocca a noi come Europa fare la nostra parte, presentarci uniti a quel tavolo e riuscire ad assicurare sia gli interessi dell’Ucraina sia dell’Unione Europea“. Un tavolo orientato ad una pace giusta in cui “l’Italia deve essere in prima fila”.
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