Schillaci difende il dl Liste d’attesa: “I soldi per una parte delle misure ci sono”

Il ministro Schillaci ha ammesso che domani vi sarà un incontro con il ministro dell'Economia e delle Finanze per discutere i passi da compiere in direzione di una riforma del Sistema sanitario nazionale

Redazione
6 Min di lettura

Liste di attesa troppo lunghe rispetto alla media europea, difficoltà a rispondere a tutte le richieste dei cittadini, personale medico ridotto rispetto al gran numero di pazienti e finanziamenti troppo poco utili alla situazione, sono questi gli elementi a cui il ministro della Salute Orazio Schillaci deve tentare di porre rimedio. Un compito complesso e impegnativo che si prefigge l’obiettivo di risollevare il Sistema sanitario nazionale e soprattutto di garantire agli italiani una sanità giusta e affidabile.

La proposta del decreto Liste d’attesa, in cui sarebbero contenute parte delle soluzioni a questi problemi, però, non avrebbe convinto le opposizioni che vedono in questo provvedimento una sorta di “tappa buchi” che si concluderà in un nulla di fatto. Il ministro Schillaci, invece, in un’intervista a La Stampa, si dice fiducioso dei passi in avanti che il suo ministero potrebbe compiere. Gli obiettivi sono tanti ed alcuni più complessi di altri, ma passo dopo passo potrebbero essere raggiungibili.

Innanzitutto, la problematica principale da risolvere riguarda i fondi per mettere in atto i cambiamenti. Il Mef non ha nascosto le difficoltà del Paese dal punto di vista economico, ma Schillaci ha voluto rassicurare gli italiani, sostenendo che le risorse per il rinnovamento della Sanità esistono e presto saranno utilizzate. Il ministro, poi, si sbilancia, dichiarando quali sono le due riforme che secondo lui dovranno essere perseguite per prime: l’assunzione di nuovo personale e la defiscalizzazione al 15% di Irpef dell’indennità di specificità di tutto il personale sanitario e non solo dei medici.

Schillaci: “Con Giorgetti stiamo facendo i conti per arrivare a una cifra realistica

Il ministro Schillaci ha ammesso che domani vi sarà un incontro con il ministro dell’Economia e delle Finanze per discutere i passi da compiere in direzione di una riforma del Sistema sanitario nazionale. Un incontro in cui le due misure fondamentali, previste da Schillaci, avranno la priorità, nella speranza di portare i primi risultati già dall’anno prossimo. Per ora il Def per la sanità nel 2025 è pari a 135 miliardi, ovvero un miliardo in più rispetto all’anno precedente, una cifra che sembra irrisoria a fronte dei piani presentati da Schillaci.

Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia e delle Finanze
Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze

Per tutta una serie di misure i soldi ci sono – ha chiarito il ministro – Uno dei punti qualificanti del decreto è lo sgravio fiscale sugli straordinari dei medici che si impegnano ad abbattere le liste d’attesa, per il quale il decreto stanzia 580 milioni da qui al 2027. Per le altre misure c’è un altro miliardo stanziato nei due anni precedenti e vincolato all’abbattimento delle liste d’attesa“. Per tutto il resto bisognerà vedere come si volgerà l’incontro col ministro Giancarlo Giorgetti.

Schillaci ha poi voluto sottolineare che parte del problema legato alla sanità può essere risolto grazie ad una riforma sulla base della “razionalizzazione“, ovvero comprendendo quali sono i reparti che contano letti vuoti per la maggior parte del tempo, togliere loro risorse per darle invece a chi è costantemente in “overbooking“. Ragionamento simile per le prescrizioni di esami non urgenti e spesso superflui: “Ho già mandato all’Iss delle linee guida da elaborare che consentano ai medici di prescrivere gli accertamenti giusti al paziente giusto“.

Schillaci ha infatti spiegati che ad oggi “abbiamo un 20% di tac, risonanze e altri esami che vengono prescritti quando non servono“. Una delle motivazioni, secondo il ministro, è la medicina difensiva, necessaria a difendere i medici dalle cause temerarie. Anche su questo il ministro è intenzionato ad agire con “una riforma della responsabilità medica che depenalizzi tutto ciò che non è colpa grave“.

Schillaci: “Il ddl di Schlein è stato giudicato improponibile

Il ministro della Salute ha deciso di rispondere anche alle accuse mosse dalle opposizioni, in particolare da Elly Schlein, segretaria del Pd, che definì il dl Liste d’attesa un “decreto-fuffa“. Schillaci ha deciso di ribattere a La Stampa, sostenendo che “fino a prova contraria è il disegno di legge a prima firma Schlein che è stato giudicato dai tecnici come improponibile“.

Un duro attacco necessario a mettere in buona luce il contenuto di un provvedimento che “per la prima volta mette insieme in modo organico tutta una serie di misure adatte ad aggredire le liste d’attesa“. Dall’utilizzo delle farmacie per analisi di laboratorio alla possibilità per i cittadini di avere un Cup nazionale che riesca a gestire le prenotazioni e nei casi necessari ricorrere alle visite intramoenia. Il nodo da risolvere, però, rimane sempre quello economico a cui domani Schillaci e Giorgetti dovranno cercare di trovare una soluzione.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo