Il 10 settembre, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto “Viaggio italiano” presso il Palazzo Touring di Milano, il ministro del Turismo Daniela Santanchè ha risposto alle domande riguardanti le recenti dimissioni dell’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Con una dichiarazione che ha subito attirato l’attenzione, Santanchè ha detto: “Voglio semplicemente dire che io sto con la moglie“.
La frase, pronunciata con tono ironico, sembra voler esprimere il sostegno al collega e alla sua famiglia in un momento delicato. Sangiuliano, infatti, ha lasciato il suo incarico per motivi personali, una scelta che, secondo Santanchè, “attiene alla sua sensibilità personale, non ha fatto né bene né male”.
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Quando interrogata se dietro le dimissioni potesse esserci una regia occulta volta a indebolire il governo, il ministro ha risposto con una certa cautela, affermando: “Non lo so, se lo scoprissi non mi stupirei”. Questa affermazione sembra lasciare aperta la possibilità di speculazioni su eventuali pressioni politiche, pur senza confermare l’esistenza di manovre orchestrate ai danni dell’esecutivo.
L’intervento di Santanchè ha contribuito a mantenere viva l’attenzione su una vicenda che continua a far discutere nel panorama politico italiano. Le dimissioni di Sangiuliano, benché motivate da ragioni personali, si inseriscono in un contesto politico complesso, in cui non mancano tensioni e dinamiche di potere interne alla maggioranza. Tuttavia, il ministro del Turismo ha preferito non alimentare ulteriori polemiche, mantenendo una posizione diplomatica.
L’episodio ha comunque sollevato interrogativi su possibili scenari futuri all’interno del governo, con molti osservatori che si chiedono se le parole di Santanchè possano essere interpretate come un segnale di allarme o semplicemente come un commento ironico in difesa di un collega.
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