L’On. Marcello Gemmato è intervenuto durante la seconda giornata del convegno al Senato “Un SSN universale, equo e garantito: l’innovazione terapeutica, un diritto per tutti“. In particolare, il Sottosegretario di Stato alla Salute ha parlato sull’operato del Governo Meloni sul tema della sanità, in ottica bilancio e fondi destinati ad essa.
Gemmato: “Il Governo Meloni continuerà a investire sulla sanità”
Durante il suo intervento, Gemmato ha evidenziato gli investimenti del governo Meloni sulla sanità: “Ricordo che nel 2018 il fondo sanitario contava 114 miliardi di euro e che nel decennio precedente erano stati definanziati 37 miliardi. Durante la pandemia è stato necessario finanziare fondo si è arrivati a 126 miliardi. Il governo Meloni, in una finanziaria difficile come quella dell’anno scorso vincolata dal Caro bollette, ha trovato già 2 miliardi e 150 milioni in più sul fondo nazionale aumentato di ulteriori 300 milioni di euro“.
“Si è arrivati quindi fino a 130 miliardi di euro, limite massimo mai raggiunto nella storia repubblicana. 130 rispetto ai 114 del 2018 – ha continuato Gemmato – penso sia sbagliato parlare di una definaziamento”. Il Sottosegretario ha comunque voluto sottolineare come gli investimenti nel settore restino un obiettivo dell’Esecutivo: “Il nostro ministero ha evidenziato la necessità di dotare ulteriormente il fondo e siamo fiduciosi che il Governo Meloni continuerà ad investire garantendo universalismo e quindi accesso a tutte le cure che poi è là chiave distintiva del nostro sistema nazionale“.
Gemmato: “C’è bisogno di nuovi modelli organizzativi”
Mentre il Governo continua ad investire nel fondo sanità, il ministero della Salute, invece, si sta sforzando perché aumentino le dotazioni. Il problema, secondo Gemmato, è che “servono nuovi modelli organizzativi ed è obbligatorio rivedere nuovo sistema con i professionisti al centro dei nostri ragionamenti“.
Ad essere ripensato deve essere anche un piano per rendere accessibile il farmaco a tutti, il concetto di diagnosi e la presa in carico precoce di alcune patologie. Secondo Gemmato: “Bisognerebbe esserci la possibilità di seguire percorsi terapeutici in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, la possibilità di diagnosticare e curare le patologie, evitando poi le speculazioni che esistono non soltanto tra Nord e Sud ma anche all’interno della stessa regione. Questo tema introduce parallelamente il tema della mutual governance farmaceutica, che dobbiamo mettere in campo e che sarà l’obiettivo di mandato su questo governo nei cinque anni“.
Gemmato: “Il Ministero della Salute deve gestire le regioni”
Uno dei temi principali affrontati nel convegno è stato quello dell’autonomia differenziata delle regioni. A tal proposito, Gemmato ha spiegato che “serve un ministero della salute forte che riesca a dirigere le regioni” per mantenere una centralità forte che gestisca per evitare grandi differenze per i cittadini da regione a regione.