Il caso delle dimissioni di Giovanni Toti ha scatenato un questione politica nella maggioranza di governo, che si è trovata a dover far fronte a quello che è stato ritenuto un “attacco della magistratura” nei confronti di un presidente di Regione. Il governatore della Liguria ha deciso di dare le sue dimissioni per poter ottenere la revoca degli arresti domiciliari e tornare un cittadino libero, comportando però le elezioni regionali anticipate.
Il ministro Matteo Salvini, particolarmente colpito dalla vicenda, ha deciso di proporre una soluzione, affinché casi come quello di Toti non si verifichino più nella storia della politica italiana. La sua proposta prevede la creazione di uno “scudo peri governatori” ai quali verrebbe garantita una sorta di immunità che avrebbe validità negli ultimi mesi del loro mandato, in modo che indagini e processi nei loro confronti vengano rinviati al momento dello scadere della loro carica.
Leggi Anche
“Credo sia giusto pensarci, d’altronde la vicenda Toti è incredibile: è stato liberato solo quando ha scelto di dimettersi – ha dichiarato il vicepremier leghista – Qualcuno lo ha definito ostaggio della magistratura, direi che è qualcosa di inquietante e mai visto prima. Un precedente pericoloso. E lo dico da imputato, perché ricordo che sono a processo e rischio fino a 15 anni di carcere per aver difeso i confini dell’Italia da ministro dell’Interno. Un’altra vicenda che svilisce la politica e la sottomette a un altro potere dello Stato“.
Le reazioni della politica alla proposta di Salvini
Non esiste ancora un testo che accompagni la proposta di Matteo Salvini, eppure alcuni esponenti della politica italiana si sono già esposti dicendo la loro sulla questione. Il presidente della Conferenza sulle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha dichiarato di “condividere” la proposta di Salvini, sostenendo che l’argomento non è stato ancora ovviamente discusso, ma non è escluso che “qualora la proposta si concretizzasse, possa trovare spazio nel dibattito della Conferenza“. Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato di essere aperto ad una discussione sulla vicenda, non volendo bocciarla prima di averla studiata.
Secondo il senatore di Fratelli d’Italia, Raffaele Speranzon, “il tema dello scudo per governatori o altre figure che svolgono importanti funzioni dal punto di vista istituzionale è qualcosa che non dovrebbe essere necessario” poiché il sistema Italia si basa su potere giudiziario, legislativo ed esecutivo, ovvero “tre pilastri che dovrebbero rimanere in equilibrio“. Speranzon riconosce che questa non è purtroppo una garanzia, ma allo stesso tempo non ritiene che “dare scudi a chi svolge importantissime funzioni a garanzia di tutti i cittadini sia una soluzione“.
Molto più dure le parole del volto di Avs, Nicola Fratoianni, che ha apertamente attaccato la proposta di Salvini: “Che strana idea hanno dalle parti della destra del rispetto della legalità e dell’opportunità politica. Un giorno il ministro Salvini si inventa lo scudo di impunità per eventuali reati dei presidenti di regione. Insomma la ricetta è non contrastare i reati ma garantire protezione a chi eventualmente li compie“.
Secondo il leader di Sinistra Italiana, la destra starebbe inviando un messaggio “devastante” alle istituzioni, ovvero che bisogna creare “uno Stato feroce e spesso inutilmente spietato verso i più deboli e fragili e accondiscendente con i colletti bianchi e i potenti che non rispettano la legge e che sono spregiudicati nella gestione dei beni della collettività“.
© Riproduzione riservata