Matteo Salvini non perde le speranze e torna a parlare del Ponte sullo Stretto con una rinnovata voglia di agire. “Conto che la Corte dei Conti possa accogliere le nostre riflessioni e, quindi, da inizio anno partire con un grande progetto che darebbe lavoro, lustro, dignità e speranza all’Italia in tutto il mondo“, ha sostenuto oggi il leader della Lega nel suo intervento a Cinque Minuti da Bruno Vespa.
Dopo lo stop dei magistrati ai lavori, a causa di alcuni dettagli da discutere e risolvere, il governo ha deciso di abbassare i toni, dicendosi pronto a mantenere aperto il dialogo e rispondere al più presto alle comunicazioni della Corte. “Siamo convinti di poter dare risposte perché ci abbiamo lavorato 3 anni, giorno e notte, con il meglio dell’ingegneria, dei tecnici, dei docenti italiani e mondiali per dare all’Italia questo ponte che merita“, ha spiegato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture.
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Salvini ha inoltre auspicato che l’intero Paese sia pronto a proseguire su questa strada, perché “è necessario andare avanti e non fermarsi“. Il volto del Carroccio ritiene che questa infrastruttura sia fondamentale, in quanto permetterà di risparmiare tempo e denaro, così come di evitare di inquinare eccessivamente grazie al passaggio ferroviario che collegherà le due Regioni.
“Il Ponte sullo Stretto non è solo un’infrastruttura che serve, è un segnale di speranza, di fiducia, soprattutto per tanti giovani italiani che si diplomano e si laureano e poi devono andare all’estero a fare ponti, dighe, centrali nucleari”, ha tuonato il vicepremier, ribadendo che il progetto cercherà anche si risolvere il problema della fuga dei cervelli.
Salvini su Zakharova: “Di politica estera parleremo domani”
Il ministro è stato poi interpellato sulla reazione russa al crollo della Torre dei Conti a Roma, in via dei Fori Imperiali. Nel pomeriggio di oggi, la portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova, si è espressa duramente contro il nostro Paese, sostenendo che, se continuerà a mandare aiuti a Kiev, farà la fine della torre romana.
Il leader della Lega ha evitato di rispondere, spiegando che, per questioni di rispetto nei confronti dei feriti e dell’operaio ancora bloccato sotto le macerie, è necessario “portare silenzio e rispetto“. Di questioni di politica estera, dunque, si parlerà domani. “Sicuramente mettere fine alla guerra tra Russia e Ucraina, come proposto da Trump, è una priorità e sicuramente non possiamo mandare per 50 anni soldi a Kiev“, ha concluso.
Salvini: “Dalle banche serve uno sforzo maggiore”
Trattando poi il tema della Legge di Bilancio, Salvini ha sostenuto di essere piuttosto soddisfatto dei via libera alla rottamazione. “Sarà una pace fiscale definitiva per tutti i carichi pendenti fiscalmente parlando fino al dicembre 2023“, ha rimarcato, ricordando che questa riguarderà circa 16 milioni di italiani. Sul tema del contributo delle banche, invece, il ministro è stato ben più duro.
“Se tutta la maggioranza riuscisse a trovare l’accordo per chiedere ancora qualcosa in più, ad esempio a favore delle forze dell’ordine e della sicurezza in Italia, penso che sarebbe un bel degnale“, ha dichiarato, ribadendo quindi la necessità di un ulteriore sforzo da parte della banche in questo senso.
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