Salvini punta tutto sul ceto medio: “Pensioni più alte e rivedremo la Flat tax”

"Il sostegno al ceto medio è una priorità per questo governo" ha dichiarato il vicepremier leghista, sostenendo di non voler rinunciare al taglio del cuneo fiscale e di voler adeguare l'importo degli assegni pensionistici all'inflazione

Redazione
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Il primo vertice tra leader della maggioranza dell’autunno 2024 si è ormai svolto, seguito dal primo Consiglio dei ministri, e Matteo Salvini sembra avere le idee ancora più chiare su come agire nei prossimi mesi, soprattutto in vista della manovra finanziaria che dovrà essere preparata per il nuovo anno. Al centro degli obiettivi della Lega c’è la riforma del sistema pensionistico, con l’introduzione di un nuovo metodo di pensionamento anticipato che potrà mettere al centro i bisogni dei cittadini.

Il sostegno al ceto medio è una priorità per questo governo” ha infatti dichiarato Matteo Salvini, sostenendo di essere pronto a battersi affinché proprio questa classe di italiani venga presa maggiormente in considerazione dal governo e venga quindi aiutata a vivere un’esistenza più dignitosa. Quindi, affinché questo processo si verifichi, il ministro dei Trasporti è consapevole che è necessario lavorare su stipendi e pensioni, di modo che questi possano essere rivisti e rimodulati così che si adeguino all’inflazione.

Un compito piuttosto complesso, viste le difficoltà economiche vissute dal Paese. Il ministro del Mef Giancarlo Giorgetti ha promesso infatti una manovra che non sia “lacrime e sangue“, ma che allo stesso tempo dovrà anche chiudere qualche speranza dei partiti. Non sarà infatti possibile accontentare tutti e il nodo delle pensioni sembra essere uno dei più difficili da sbrogliare, viste le insistenze di Lega e Forza Italia.

Salvini: “Vogliamo evitare peggioramento della situazione pensioni

I partiti dei due vicepremier sembrano essersi concentrati sul tema delle pensioni, nella speranza di strappare qualche voto in più da quella classe di cittadini che subisce le problematiche di un sistema che ad oggi sembra piuttosto antiquato. Se inizialmente è stata Forza Italia a proporre l’aumento della pensione minima, così che questa potesse allinearsi ai costi della vita, ora anche la Lega apre a questa possibilità.

Vogliamo continuare a sostenere i pensionati con gli assegni bassi cercando di allargarne il più possibile la platea, per esempio ripetendo il meccanismo di redistribuzione dell’adeguamento all’inflazione” ha infatti dichiarato Matteo Salvini al Messaggero, sostenendo poi di voler “evitare ogni possibile peggioramento della situazione attuale, con pensioni più ritardate o penalizzazioni“.

Il leader della Lega Matteo Salvini sull'Autonomia
Il leader della Lega Matteo Salvini sull’Autonomia

Il ministero dell’Economia, infatti, starebbe lavorando ad un allungamento della finestra mobile“, ovvero quel periodo di tempo che intercorre dal momento in cui un cittadino conclude la sua vita lavorativa e l’arrivo effettivo del primo assegno pensionistico. Si ipotizza che questa finestra possa essere allungata di sei o sette mesi, permettendo al governo di risparmiare circa un miliardo e mezzo l’anno. Un’ipotesi che per la Lega però non è da prendere in considerazione, perché non risolverebbe i problemi introdotti dalla Legga Fornero, da Salvini considerata “ingiusta, punitiva e squilibrata“.

Le altre proposte per la manovra finanziaria

Matteo Salvini, però, crede che per aiutare il ceto medio non basti solo lavorare sulle pensioni. Come confermato dalla gran parte della maggioranza di governo, il taglio del cuneo fiscale è tra le priorità del governo. Nonostante le difficoltà economiche che affliggono il Paese, l’aumento degli stipendi è una delle prerogative raggiunte lo scorso anno a cui il premier Meloni non ha alcuna intenzione di rinunciare. La Lega, però, starebbe valutando anche altre possibilità.

Da un lato ovviamente, la conferma “dell’aumento degli stipendi deciso l’anno scorso per più di 13 milioni di lavoratrici e lavoratori con reddito fino a 35.000 euro, circa 10 miliardi in più in busta paga con aumento fino a 100 euro al mese” poiché si tratterebbe di un “intervento che ha aiutato tantissime famiglie” e su cui ora non è possibile rinunciare. Dall’altro, Salvini vorrebbe intervenire sulla Flat tax, ovvero la riduzione delle aliquote Irpef ad una sola aliquota che è valida per tutti i contribuenti.

Al Messaggero, il leader della Lega avrebbe confessato di “avere le idee chiare su come intervenire” e di star valutando la possibilità di “estendere la Flat tax al 15% fino ai 100mila euro“. Non è chiaro al momento se il ministro del Tesoro sarà favorevole a questa proposta o se le uscite da essa causate possano essere considerate troppo deleterie per le casse del Paese.

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