Tra Salvini e Musk scatta la scintilla: il ministro difende il miliardario contro l’Ue

Il Vicepremier Matteo Salvini anche questa volta non ha atteso a prendere le parti del padron di X, Elon Musk. Questa volta si tratta dell'accusa da parte del commissario europeo Thierry Breton di diffondere fake news sulla piattaforma "ex-Twitter"

Redazione
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Tra Matteo Salvini ed Elon Musk, si è capito, è scattata la scintilla. Non è un gossip dell’ultima ora, ma è una storia d’amore nata nel novembre 2022. Tra l’altro sui social, anzi sul social dello stesso Musk, X. Un amore contemporaneo a colpi di post a sostegno reciproco e di supporto morale.

Gli antefatti

Cosa sta accadendo di fatto? Nella giornata di ieri, 13 Agosto, si sono mosse alcune polemiche in riferimento alla conversazione che si sarebbe svolta sulla piattaforma social X, tra il padron Elon Musk e il candidato presidente americano Donald Trump. In particolare, a muovere le acque è stato il commissario europeo per il mercato interno e i servizi Thierry Breton, il quale avrebbe minacciato Musk.

Poche ore prima delle messa in onda del dibattito tra il candidato presidente e il padron di X, Breton ha gratuitamente attaccato quest’ultimo, con aria minatoria pronunciando un “vi veniamo a prendere“. Quindi, un “vi sanzioniamo se manderete in onda il vostro confronto“, con la solita accusa di diffondere fake news usando X.  

Thierry Breton
Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno

Quanto affermato da Thierry Breton non è passato inosservato e avrebbe suscitato diverse riflessioni sulle dinamiche riguardanti l’utilizzo del Digital Service Act da parte della Commissione Europea. Inoltre, l’interferire nelle elezioni di un Paese alleato, ossia nella campagna elettorale degli Stati Uniti, non è stata ritenuta una mossa saggia né tanto meno elegante. Ma ciò che resta grave è l’aver attaccato in modo plateale la libertà di parola, almeno secondo Musk e il suo sostenitore Matteo Salvini. 

Salvini inforca X e difende Musk

Quindi, la pretesa che una piattaforma possa o meno trasmettere un contenuto, non è di certo piaciuta al Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che non ha aspettato a sostenere il padron di X, il quale ha risposto a Breton senza troppi giri di parole.  

Salvini, con un post sui social, si è immediatamente schierato scrivendo, “L’ennesima surreale e velenosa minaccia a Elon Musk per la sua intervista a Donald Trump su X da parte del Commissario UE Breton (poi smentito dalla Commissione europea), usando l’arma del Digital Service Act come strumento di censura. Non sorprende la risposta senza peli sulla lingua di Musk. La Lega fu l’unico partito italiano a votare in Europa contro il DSA, allertando dei rischi di bavaglio alla libertà di informazione. Basta con norme assurde che soffocano la democrazia, viva la libertà di pensiero! Noi la difendiamo sempre, Elon Musk hai tutto il nostro supporto, vai avanti!”. Amorevole la risposta del fondatore di Starlink, che si è rivolto al leader della Lega con un sentito “grazie!“.

Since 2022

Anche a Luglio 2024, quando Elon Musk aveva parlato di una proposta ricevuta dalla Commissione Europea riguardo a un accordo illegale sui dark pattern, ossia interfacce studiate per indurre gli utenti a compiere azioni indesiderate, alla trasparenza della pubblicità e dell’accesso ai dati, il leader della Lega lo ha difeso a spada tratta

In particolare il Vicepremier aveva rilanciato un post della controparte, il quale sosteneva che l’Unione Europea avrebbe cercato di ricattare X per censurarlo, proponendogli un “accordo segreto illegale”. Musk infatti dichiarava, “Le altre piattaforme hanno accettato l’accordo. X no”.

Ancor prima, a Marzo di quest’anno, era l’americano imprenditore a difendere il ministro con un post social: “Sui migranti scandaloso processarlo per aver fatto rispettare la legge”. Il magnate e proprietario dell’ex Twitter, infatti, aveva preso le parti del leader della Lega senza indugio.

Ma è da Novembre 2022 che i sostegni social sono partiti. Il ministro aveva reso nota la propria ammirazione nei confronti del fondatore di Tesla, invitandolo ad investire in Italia, con il desiderio che potesse poi divenire un punto di riferimento per l’innovazione. Musk rispose in quell’occasione con un post, dichiarando di non vedere l’ora di incontrarlo, quando il Vicepremier dichiarò che le porte del suo ministero sono sempre aperte per lui.

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