Matteo Salvini è a Livorno, in Toscana a sostegno del candidato del centrodestra per le elezioni Regionali che si terranno il 12 e 13 ottobre. Alessandro Tomasi è stato il nome scelto per confrontarsi con il governatore uscente, Eugenio Giani, convinto di avere i consensi per guadagnare un secondo mandato. La corsa a tappe di questo autunno è ormai entrata nel vivo e, dopo due vittorie abbastanza semplici, la maggioranza nazionali si prepara alla prima sfida complessa.
Sul palco di Livorno, però, il leader della Lega ha affrontato diversi argomenti, compreso il tema della guerra in Ucraina e dell’accordo di pace in Medio Oriente. Parlando con i cronisti, il ministro dei Trasporti si è lasciato andare anche alla soddisfazione per essere riuscito a porre il nome di un leghista come candidato in Veneto. La partita delle Regionali si era complicata proprio per le mire di FdI nella Regione di Luca Zaia. Salvini, però, non aveva intenzione di abbandonare uno dei suoi baluardi. Mercoledì, quindi, è arrivata la conferma tanto attesa della candidatura di Alberto Stefani. “Io ho portato a casa il risultato“, ha dichiarato piuttosto contento.
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Salvini: “La pace in Medio Oriente si deve anche a Netanyahu”
Meno gioiosi, invece, i suoi commenti sulla situazione geopolitica attuale. Trattando dell’accordo di pace per Gaza, il leader del Carroccio ha ribadito la sua vicinanza alle operazioni messe in atto dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. “Siamo arrivati alla pace non per le Flotille, le Albanese, le Greta, si deve al coraggio di Trump e del Papa“, ha spiegato convinto, chiarendo inoltre che si è rivelato piuttosto fondamentale anche l’apporto del nostro governo che “non si è accodato ai pecoroni, a Macron nel riconoscere la Palestina“.
Inoltre, Salvini ha specificato di credere che in parte la pace sia dovuta anche all’operato di Benjamin Netanyahu “che alcuni giudicano un criminale, che però ha tenuto duro in un momento difficile“. In questo senso, il leader della Lega ha chiarito di “vergognarsi” del fatto che in Italia nel 2025 sia ancora presente la “caccia all’ebreo“.
Tornando poi su Francesca Albanese, la relatrice speciale alle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, il ministro è stato piuttosto duro: “Se non vuole la pace in Medio Oriente non rompa i co*****i e prenda una barca a Livorno e faccia una Flotilla personale“. Secondo Salvini questo è il momento di eliminare da balconi e tetti le bandiere pro Pal per sostituirle con quelle statunitensi per ringraziarli di quanto compiuto finora.
Sempre sul tema mediorientale, poi, il leader della Lega ha affrontato anche il tema dei cortei e delle manifestazioni di questi giorni. “Contro chi sciopererà Landini?“, si è chiesto per poi aggiungere di essere convinto che il segretario della Cgile troverà “un’altra causa in giro per il mondo per bloccare stazioni, strade porti e aeroporti“.
Salvini: “In Ucraina non servono nuovi missili, ma tavoli come in Medio Oriente”
Per quanto riguarda il conflitto in Ucraina, invece, il ministro delle Infrastrutture ha ribadito di essere convinto dell’esistenza di qualche forza che non vuole realmente che venga raggiunta la pace. “Non servono nuovi missili, ma nuovi tavoli come in Medio Oriente“, ha aggiunto, spiegando di essere sempre più convinto di non voler inviare soldati italiani sul territorio ucraino. “Non siamo in guerra contro la Russia e non manderemo mai i nostri figli a morire in Russia“, ha spiegato.
Inoltre, Salvini ha voluto chiarire che la Lega è il partito che rappresenta “la difesa dei valori, delle nostre campane e dei nostri simboli, del concetto di famiglia“. Il leader dl Carroccio ha riportato in auge il tema della famiglia tradizionale e della tutela di tutte le tradizioni del Paese, messe in pericolo dal suo punto di vista dal progressismo della sinistra.
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