Forza Italia rilancia: presenterà una proposta di legge per istituire un commissario ad acta “per sbrogliare la matassa” del Salva Milano. La necessità sembra nascere dal non poter “accettare che Milano si fermi perché ci sono dei problemi all’interno della maggioranza di sinistra“. E ad esserne convinto è proprio il vicepremier forzista Antonio Tajani che spiega come ci siano dei “cittadini onesti che hanno fatto gli investimenti e i loro soldi rischiano di andare in fumo“.
Insomma, nonostante il provvedimento sia stato affossato diversi mesi fa al Senato, FI si dice pronto da sempre ad andare avanti con il Salva Milano e si procede in quella direzione e “siamo anche favorevoli anche un commissariamento per cercare di procedere nella giusta direzione per risolvere i problemi di quella città che è la capitale economica del nostro paese e non si può assolutamente bloccare“.
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In tal senso, per il leader azzurro non si tratterebbe soltanto di una questione di blocco di quella che, insieme a Roma, è la più importante città italiana, ed è la città più internazionale che abbiamo dal punto di vista economico. E sarebbe esattamente lo stesso motivo per cui “noi abbiamo difeso la presenza della Borsa: Milano deve essere difesa e noi siamo in prima linea per difenderla. Ci siamo mossi anche in maniera molto chiara per la questione dello stadio di San Siro e quindi abbiamo una anche qui una visione della città di Milano, intendiamo farla valere con la nostra azione politica“.
In sostanza, si rilancia quel “salvagente” normativo nato per far ripartire l’edilizia milanese in stallo dopo le inchieste sull’Urbanistica della Procura. E la proposta vedrebbe scendere in campo l’istituzione di un commissario straordinario dedicato a sbrogliare quella fitta rete di regole urbanistiche.
Salva Milano, la replica di Sala
A stretto giro non potevano mancare reazioni di vario genere dall’intero panorama politico e tra i primi non poteva non esserci proprio il sindaco di Milano, Beppe Sala. In un lungo post sui social, il primo cittadino commenta nelle fatti specie, la proposta di un Commissario ad acta per risolvere la questione del Salva Milano, “fermo perché, secondo lui, ci sono problemi all’interno della maggioranza di sinistra. Ora, andiamo con ordine: come ho già avuto modo di dire, molto spesso anche negli ultimi giorni, il “Salva Milano per me è morto e sepolto“.
Parole più che chiare, chirurgiche come un bisturi in sala operatoria. E da qui, Sala solleva tutte le questioni annose che non permetterebbero di procedere con serenità: “La questione, piuttosto complessa, non la risolverebbe certamente un Commissario. Ci sono in campo Procura, Tribunale, Prefettura, Comune e una soluzione non è ancora stata definita”.
Il sindaco puntualizza come “semmai il vice Primo Ministro si renda conto che stiamo parlando di un problema italiano e non solo milanese, dovendo le amministrazioni fare i conti con un groviglio di leggi in materia urbanistica (e con una legge madre che è del 1942!)“.
Quindi, i conti per il primo cittadino milanese starebbero a zero: la proposta di Tajani nell’attuale scenario fa solo confusione. “Solo pochi giorni fa alcuni rappresentanti locali di Forza Italia proponevano un tavolo di discussione. Senza nemmeno fare un incontro, il loro leader se ne esce con una proposta estemporanea.Non il miglior modo per partire“.
Ma ad infierire nel discorso è anche una voce che si leva dalla stessa coalizione di governo, ovvero da Alessandro Morelli, sottosegretario sottosegretario leghista con delega al Cipess, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile. Parole che pesano come un macigno e che tagliano con la stessa precisione del bisturi di Sala: “Altro che commissario sull’urbanistica e Salva Milano. Tajani doveva dire a quelli di Forza Italia di votare contro la delibera in Consiglio Comunale e ora Sala sarebbe a raccogliere le margherite. Prima fai la stampella, poi inneschi una pantomima in cui la prima parte in commedia è proprio di Sala. L’unico Salva Milano è mandare a casa il Pd“.
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