Se ne parlava da mesi e ora è realtà: la proposta di legge sul salario minimo siglata da Pd, M5S, Sinistra italiana, Azione, Europa verde e +Europa è depositata alla Camera.
Salario minimo: depositato il testo unico
Dopo la riunione della commissione Lavoro di Montecitorio, le opposizioni hanno definito alla Camera il testo unitario della proposta di legge per il salario minimo. Sottoscritto da Pd, M5S, SI, Azione, Europa verde e +Europa, il testo è depositato alla Camera. La proposta, tra le altre cose, prevede la soglia a 9 euro, l’applicazione a tutte le tipologie di lavoro, anche alle collaborazioni.
Salario minimo: le parole di Conte
La proposta dell’opposizione è una vittoria per il Movimento 5 Stelle. Giuseppe Conte infatti scrive su Twitter: “È una giornata molto importante. Da anni il Movimento 5 Stelle si batte per il salario minimo legale da 9 euro l’ora e oggi abbiamo depositato una proposta condivisa da tutte le forze di opposizione, ad eccezione di Italia Viva. Giorgia Meloni, che pure guadagna 30 volte tanto, nel discorso alle Camere per la fiducia si era definita ‘underdog’, ossia ‘svantaggiata’. La Presidente del Consiglio smetta di dire no al salario minimo e non si dimentichi di coloro che ‘svantaggiati’ lo sono davvero, di chi rimane indietro con buste paga da fame che non permettono neppure di soddisfare i bisogni più elementari. Si tratta di una misura necessaria per il Paese, per dare respiro a oltre 4 milioni di lavoratori, in particolare giovani e donne”.
Salario minimo: i dubbi sul calcolo della paga oraria
Davide Faraone, deputato di Azione-Italia Viva si dice soddisfatto da quanto posto dall’opposizione. A questo però si uniscono alcuni dubbi, in particolar modo sul calcolo della paga oraria. Su Twitter il deputato ha scritto: “Non si può dire che il tema abbia una dimensione europea, visto che 21 Paesi della Ue lo applicano per legge, mentre l’Italia lo applica settore per settore attraverso la contrattazione collettiva, per poi però non utilizzare il criterio non solo della Ue ma di tutte le organizzazioni internazionali, di un salario minimo non superiore al 60% del salario mediano e proporlo al 75%. Così più che aumentare il salario minimo si rischia che a aumentare sia la disoccupazione”.