Il sindaco Roberto Gualtieri chiude, con l’assegnazione dei servizi di bus periferici, una delle vicende più strane e ricche di colpi di scena della gestione Virginia Raggi
L’ex sindaca di Roma Virginia Raggi e l’assessora Linda Meleo promettevano guerre senza quartiere ai gestori del servizio di Trasporto Pubblico Locale di Roma. Ma sulla questione i romani non hanno sentito neanche lo scoppiettio di qualche mortaretto. Tanto che al nuovo sindaco di Roma Roberto Gualtieri sono bastate poche e azzeccate mosse e senza tanti clamori ha chiuso la guerra raggiana dei cinque anni: tutti zitti e maxi-gara da 1 miliardo assegnata per otto anni ad Autoservizi Troiani e Trotta Bus Services.
Le due società vincitrici la gara sono oggi partner di Roma TPL, che è l’attuale gestore del servizio periferico con autobus di Roma. Insomma, l’ex sindaca di Roma e l’assessora Meleo hanno fatto tanto rumore per nulla. Autoservizi Troiani e Trotta Bus Services si sono aggiudicati la gara presentando offerte migliori di quelle di Busitalia, la società di servizi su gomma del Gruppo Ferrovie dello Stato.
Promesse mancate, tanta improvvisazione e forse qualche manina, meritano di essere raccontate.
Cinque anni di ricorsi, polemiche e dilettantismo
Proviamo a sbrogliare questa matassa fatta di improvvisazioni e solite furbizie. La gestione della maxi-gara è stata infatti accompagnata da vistosi errori, numerosi ricorsi, una gestione approssimativa dell’Amministrazione capitolina che ha provocato 5 anni di ritardo nell’assegnazione della gara.
Il tutto prende avvio nel maggio 2017, quando Linda Meleo, Assessore alla Mobilità di Roma Capitale in quota 5Stelle, minaccia la revoca in anticipo del contratto con Roma TPL. Che per inciso dall’anno 2010, sindaco Gianni Alemanno, gestisce più di 100 linee autobus delle periferie romane. L’assessora Meleo rilevava gravi inadempimenti da parte del gestore: sistematiche irregolarità nel servizio, il mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti e il fallito completo rinnovo della flotta autobus previsto nel contratto.
Nel luglio 2017, circa un anno prima della scadenza del contratto, la nuova amministrazione a trazione M5S promette di voltare pagina. Detto fatto: la sindaca Virginia Raggi, l’assessora Linda Meleo e il Presidente della Commissione Mobilità Enrico Stéfano riescono a bandire una nuova gara. Nelle intenzioni dei tre 5 stelle la promessa di rendere giustizia ai romani delle periferie, insoddisfatti del servizio, e agli arrabbiatissimi dipendenti di Roma TPL.
Di più, l’amministrazione Raggi garantisce che l’operazione porterà risparmi e maggiore efficienza. Il nuovo bando di gara, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea, prevede la suddivisione dell’unico lotto in due lotti praticamente uguali in termini di percorrenze.
Tutto fatto? Neanche per sogno, perché arrivano i primi pasticci.
Bando di gara, falsa partenza perché si sbagliano le moltiplicazioni
Tecnici e politici cadono dove è impossibile cadere: sui numeri. Un errore macroscopico di moltiplicazione sull’importo messo a base di gara costringe l’Amministrazione capitolina a correre ai ripari correggendo la svista “europea” con una rettifica sul bando.
Corretto l’errore si può ora procedere? Nient’affatto.
Anche la seconda stesura contiene un altro errore grossolano: l’importo dell’affidamento, della durata di 9 anni, viene erroneamente calcolato su un solo anno, lasciando senza copertura economica gli altri 8 anni. Come se tutta la gara avesse come unico obiettivo quello di aggiudicare il servizio di bus periferici di Roma per soli 12 mesi. Si vocifera che qualche manina che utilizza la calcolatrice si diverte a scombinare i piani dell’Amministrazione capitolina. Sono solo voci, ma tant’è: la figuraccia internazionale che colpisce Virginia Raggi e la sua squadra fa rumore.
Figuraccia internazionale e sospensione del bando per l’assegnazione del Trasporto pubblico locale romano
La figuraccia internazionale porta al ritiro temporaneo del bando. E tatticamente la squadra Raggi, per evitare ulteriori figuracce lascia scorrere il tempo sino a maggio 2018, quando il contratto con Roma TPL arriva a scadenza. Contratto che viene, per forza di cose, prorogato di 6 mesi.
A novembre 2018, dopo un’ulteriore proroga, viene pubblicato il bando di gara corretto, con due lotti, rispettivamente di 16,2 e 13,7 milioni di vetture/chilometro annue, per un periodo di 8 anni. Il bando prevede che ciascun offerente possa aggiudicarsi un solo lotto: o Roma Ovest, dalla Flaminia a Ostia passando per la zona Trionfale, Aurelia e Magliana, o Roma Est, la zona della città dalla Salaria alla Laurentina e che comprende Tiburtina, Tuscolana e Appia.
Ma andrà tutto bene?
Incredibile ma vero: errore o manina, la maxi-gara slitta ancora
Le gaffes non sono terminate. Compaiono nuovi errori sulla modalità di acquisizione, da parte dei subentranti, dell’intero parco autobus di Roma TPL. Nel bando compaiono autobus che non esistono, che sono stati rottamati o che si sono incendiati; e poi non risulta definita la modalità di calcolo del valore della flotta. Infine, non è stato valutato lo stato di funzionamento delle vetture.
Ci sono anche criticità sul rispetto della clausola sociale. Insomma, pressapochismo e superficialità che preannunciano ulteriori slittamenti ed ulteriori proroghe al contratto in essere.
Ed infatti, a febbraio 2019, dopo la presentazione dei primi ricorsi da parte di aziende interessate al bando, il TAR del Lazio ne accoglie alcuni di essi e la gara così rischia di essere – se non direttamente annullata – almeno modificata in alcuni dei suoi punti sostanziali e quindi sospesa.
Sulla maxi-gara la parola passa al Tribunale Amministrativo Regionale e al Consiglio di Stato
Dal 2019 sulla gara si abbattono 4 sentenze del TAR del Lazio e altre 4 del Consiglio di Stato. E così, tra errori, ricorsi e proroghe, si arriva a febbraio del 2020.
L’Amministrazione capitolina acquisisce i pareri dei giudici e, dopo aver concesso altre due proroghe a Roma TPL, pubblica a fine 2020 una nuova gara, con la quale si rimuove l’obbligo di acquisto e si concede all’acquirente la libertà di procedere alla compravendita dei mezzi vetusti o di esercitare con vetture proprie.
Questa sembra essere finalmente la volta buona. Ma sarà proprio così?
Importi stimati male, maxi-gara nuovamente sospesa dal TAR
La maxi-gara per l’assegnazione dei servizi di Trasporto pubblico locale viene nuovamente sospesa. Manina o incapacità, ci si imbatte in un ricorso contro la metodologia di stima degli importi del servizio inclusi nel bando di gara, giudicati assolutamente inadeguati dai concorrenti. Il TAR accoglie il ricorso e nel giugno 2021 si pronuncia incaricando un consulente tecnico d’ufficio di provvedere ad un nuovo calcolo che sia coerente con la normativa in vigore e richiedendo agli uffici il PEFS, Piano Economico Finanziario Simulato, che viene predisposto proprio per quantificare l’importo a base d’asta.
Roma Capitale congela allora la gara in attesa della nuova udienza e del parere tecnico. Nelle more dell’attesa, nei depositi di Roma TPL di Maglianella, Valleranello e Costi, monta il malumore e la delusione degli autisti, che lamentano condizioni di lavoro sempre peggiori, enormi ritardi nel pagamento degli stipendi e una situazione drammatica per quanto riguarda lo stato d’usura dei mezzi. Per non farsi mancare nulla, un blitz a bordo degli autobus da parte dell’Amministrazione certifica la mancanza di manutenzione sulle vetture.
Roberto Gualtieri si insedia e prende in mano le sorti della maxi-gara
Ad ottobre 2021 si insedia a sindaco Roberto Gualtieri. La nuova Giunta a guida PD riprende in mano le carte della gara e apporta dei correttivi alla stessa.
Manina o non manina, capacità o fortuna, appena due mesi dopo l’insediamento di Roberto Gualtieri, a dicembre 2021, vengono miracolosamente ritirati i ricorsi presentati al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio. La gara si sblocca e la seduta per l’apertura delle buste contenenti la documentazione amministrativa ha così luogo a fine dicembre 2021, fissando inoltre la data della seduta pubblica per l’apertura delle buste contenenti la documentazione relativa al soccorso istruttorio.
Le buste con le offerte economiche sono state aperte il 13 settembre 2022.
Il risultato non era tra quelli previsti dagli addetti ai lavori: Busitalia, la società su gomma di Ferrovie dello Stato, grande favorita della vigilia, perde clamorosamente la corsa all’aggiudicazione di entrambi i lotti. E perde di brutto: sia dal punto di vista economico, che su quello tecnico e qualitativo.
La maxi-gara se la aggiudicano due raggruppamenti locali che già sono presenti all’interno del consorzio Roma TPL.
Ma sarà proprio così?
Maxi-gara aggiudicata, si contano vincitori e vinti
A meno di ulteriori ricorsi da parte di Busitalia, la vicenda lascia sul campo vincitori e vinti. Tra i vincitori sicuramente il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che riesce, in meno di un anno, a sbloccare l’annosa questione della gara arrivando all’assegnazione del servizio. Vittoria clamorosa anche per Roma TPL ed i suoi consorziati, che hanno goduto di cinque anni di proroga contrattuale alle stesse condizioni economiche e che continueranno ad esercire tale servizio per altri 8 anni.
Tra gli sconfitti, sicuramente Virginia Raggi ed i suoi due assessori alla mobilità, Linda Meleo in primis e Pietro Calabrese. Stante i fatti raccontati, hanno dimostrato inadeguatezza alla gestione ed al controllo di una partita così importante e totale mal destrezza nell’evitare così tanti e ripetuti errori in una gara pubblica del valore di 1 miliardo di euro. Tra i vinti anche il Gruppo Ferrovie dello Stato: i rumors favoleggiano di vertici infuriatissimi con la partecipata Busitalia, che perde sempre più pezzi di servizio pubblico. In particolare, dopo aver lasciato Firenze e la Toscana in mano ai francesi di RATP, ancora una volta non sono riusciti ad entrare nel tanto ambito mondo del TPL romano.
Ora i cittadini romani aspettano un servizio adeguato sulle linee periferiche della città.