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Renzi non molla Meloni: “Trump non ha bisogno di ponti, Italia mai stata così umiliata”

Nonostante le presunte difficoltà di Meloni, secondo Renzi il centrosinistra non starebbe sfruttando adeguatamente la situazione, continuando a concentrarsi su questioni che non la indeboliscono. Il riferimento è al quesito del referendum sul Jobs Act, da lui stesso approvato nel corso del suo governo

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L’Italia sta perdendo credibilità“, Matteo Renzi continua a battere il ferro sulle presunte mancanze del governo Meloni e su quelli che lui stesso definisce dei “passi falsi” della premier, che si sarebbe trovata a gestire una situazione piuttosto pericolosa per il Paese. Gli eventi di Tirana dove, a margine del summit sulla Conferenza Politica Europea, Meloni ha deciso di non prendere parte ai colloqui tra i Volenterosi, Volodymyr Zelensky ed Emmanuel Macron avrebbero potuto avere conseguenze catastrofiche.

Il passo indietro del Presidente del Consiglio, che ha deciso di tornare a parlare con gli alleati, è stato quindi visto positivamente dal leader di Italia Viva, secondo cui Meloni avrebbe compreso “di aver sbagliato“. In questo senso, Renzi ha sostenuto che il capo del Governo deve prendere una decisione, ovvero deve capire se la sua intenzione è quella di “guidare l’Europa” oppure “mettersi a capo dei sovranisti“,

Renzi: “La sinistra in Italia ancora divisa, attacca me invece che Meloni”

Il suo comportamento ambivalente non riuscirebbe infatti a portarle risultati efficaci su nessuno dei due fronti. Intanto, però, il centrosinistra non riesce ad approfittare di questo momento di difficoltà, a causa dei temi che ancora tengono divisi i diversi partiti. Renzi ha ricordato come nel resto del mondo gli elettori non siano più convinti del voto ai sovranisti e tendano quindi a premiare la sinistra. In Italia, invece, questo cambio di rotta non è ancora avvenuto.

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni

Il centrosinistra è diviso, vince Meloni anche se non è capace di governare“, ha criticato l’ex sindaco di Firenze, sottolineando che il punto su cui le opposizioni dovrebbero convergere è proprio l’attacco al governo attuale e non quello ai riformisti del passato. Il riferimento è al quesito del referendum, che sarà votato l’8 e il 9 giugno, sul Jobs Act, ovvero la riforma del lavoro proposta proprio dal Pd guidato da Renzi. L’ex premier si è detto pronto ad affrontare dibattiti con tutte le parti in causa, al fine di informare concretamente i cittadini sul voto, sottolineando però la necessità di smettere di concentrarsi sul passato e iniziare a lavorare su ciò che accadrà in futuro.

Renzi: “Mai vista l’Italia così umiliata in politica estera”

Tornando proprio sul tema Meloni, Renzi ha spiegato di ritenere “molto grave” che il premier abbia “detto che nel vertice di Tirana si è parlato di invio di truppe sapendo che si trattava di una notizia falsa“. Il leader di Italia Viva ritiene inoltre che finora siano stati tutti piuttosto “gentili” nei confronti del comportamento della premier, che rischia di far retrocedere l’Italia in una posizione ininfluente in Europa.

Il nuovo cancelliere tedesco, Merz, ha scritto nel programma che l’asse strategico è con Varsavia e Parigi“, ha sottolineato l’ex premier, chiarendo quindi che le sue preoccupazioni potrebbero rivelarsi veritiere. In questo senso, la decisione di Meloni di organizzare e prendere parte ad un vertice con la presidente della commissione Ue, Ursula Von der Leyen, e con il vicepresidente Usa, JD Vance, sarebbe solo un tentativo di nascondere questa presunta marginalizzazione.

Trump parla direttamente con tutti i leader, non ha bisogno di un ponte“, ha tuonato Renzi, ricordando come il presidente Usa sia sempre riuscito ad intrattenere rapporti con i leader per lui di interesse. “Parla con gli Houthi, Hamas, i nordcoreani, figuriamoci se ha bisogno di un ponte per parlare con Macron“, ha scherzato, aggiungendo che la foto con Meloni, Von der Leyen e Vance è necessaria solamene a convincere l’opinione pubblica. A livello di politica estera, invece, non sarebbe cambiato nulla. Almeno secondo la lettura degli eventi di Matteo Renzi.

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