Renzi divide la sinistra: il veto di M5S e Avs gela i piani del Pd

"Renzi gli elettori li fa scappare" ha dichiarato il pentastellato Giuseppe Conte, sostenendo che nella coalizione di centrosinistra non c'è spazio per Italia Viva di Renzi. Per Fratoianni e Bonelli il problema è legato alla credibilità dell'ex sindaco di Firenze, che creerebbe scompiglio nell'alleanza

Redazione
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Nella coalizione delle opposizioni c’è posto per il centro? La risposta sembrerebbe creare l’ennesima frattura all’interno di un’alleanza che ancora non ha visto la sua alba, ma che già si trova a combattere con problemi di contenuto e di collaborazione. Matteo Renzi avrebbe creato più scompiglio che altro con la sua nuova intenzione di riavvicinarsi alla sinistra, consapevole ormai che Italia Viva da sola non ha i numeri per affrontare una nuova elezione Politica. Lo stesso ragionamento è stato compiuto da Carlo Calenda di Azione, figura meno controversa che non crea dissidi tanto quanto Renzi.

L’apertura di Elly Schlein a quei partiti che fino ad ora erano stati esclusi dal “campo largo” ha dato l’occasione ai due centristi di tornare a considerare un’alleanza con le sinistre, con l’obiettivo di creare una collaborazione che sia programmatica e soprattutto capace di incarnare l’alternativa alle destre ricercata dalla popolazione. Il nodo della questione, però, riguarda proprio la chiusura di alcuni partiti alla possibilità di alleanze con Renzi, e in minima parte anche con Calenda. L’ex sindaco di Firenze non convince gli altri partiti di opposizioni, che non lo ritengono un alleato stabile e in parte credono che i suoi consensi non siano necessari alla coalizione.

Renzi e Calenda, intanto, non hanno intenzione di entrare nell’accordo a scatola chiusa. Entrambi hanno sottolineato come sia necessaria un’agenda politica ben definita affinché l’alleanza funzioni. Non è una questione di differenze politiche, ma di come queste vengono affrontate. A settembre, quindi, le opposizioni potrebbero riunirsi per discutere dei contenuti e dell’organizzazione del “campo largo” ma non è chiaro a questo punto a chi sarà permesso di sedersi al tavolo e a chi no.

M5S e Avs contrari a Renzi nella coalizione

Il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra sono i due fronti più duri che si sono schierati contro l’entrata di Renzi all’interno della coalizione. Da una parte c’è il leader pentastellato che non ha ancora dimenticato, o perdonato, le azioni di Renzi per portare Mario Draghi alla presidenza del Consiglio, dall’altro ci sono Fratoianni e Bonelli che sono preoccupati per la reazione dell’opinione pubblica alla partecipazione del leader di Italia Viva.

Angelo Bonelli, Verdi
Angelo Bonelli, Verdi

Come si fa a essere a supporto del totismo a Genova e poi essere contro il totismo in Liguria?” si è chiesto Angelo Bonelli di Avs, aggiungendo: “E come fa Italia Viva ad appoggiare la destra in Basilicata, dove ha demolito la sanità e ha consentito la colonizzazione delle trivelle?“. Le sinistre vogliono una presa di posizione sicura e il centrismo di Renzi al momento non può garantirla. Elly Schlein, quindi, dovrà comprendere tra le altre cose anche come risolvere questa delicata situazione.

Giuseppe Conte, d’altro canto, non sembra avere posizioni meno dure nei confronti dell’ex presidente del Consiglio, lo stesso che fu fautore della caduta del governo pentastellato nel 2021. “Renzi gli elettori li fa scappare” avrebbe dichiarato il leader pentastellato, che sembra irremovibile sulla possibilità di una collaborazione con Italia Viva e forse anche con Azione.

I dubbi su Azione di Carlo Calenda

Su Carlo Calenda la questione diventa meno definita. Per quanto riguarda Avs, Fratoianni e Bonelli hanno confessato di non avere particolari problemi con Azione. “Su Calenda non pongo veti, anche se lui li pose su me e Nicola. Ma ho studiato dai gesuiti, conosco bene la cultura del perdono. Non ho problemi a confrontarmi né con Calenda, né con Magi” ha dichiarato Angelo Bonelli dei Verdi, dimostrando che nel caso di Avs il problema non riguarda in generale il centro, ma nello specifico Matteo Renzi.

Giuseppe Conte, leader del M5S
Giuseppe Conte, leader del M5S

Il leader pentastellato, invece, nutre diversi dubbi anche su Azione. “Un sondaggio pubblicato da La Repubblica dice che gli elettori del Pd e del Movimento 5 Stelle sono scettici sul campo largo” ha dichiarato Giuseppe Conte in un’intervista a L’Espresso, sottolineando che quello stesso sondaggio ha anche evidenziato che gli elettorinon apprezzerebbero la presenza di Renzi e Calenda“. Secondo l’ex premier, quindi, questa sarebbe la conferma che “anche l’elettorato progressista vuole un progetto di qualità costruito su obiettivi chiari e definiti“.

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