Renzi esorta Conte: “Basta con le polemiche, pronto a seppellire ascia di guerra”

"Una coalizione guidata dal Pd? Noi ci siamo" ha infatti dichiarato l'ex premier, per poi aggiungere convinto: "Sotto la guida del M5S non sarebbe possibile"

Redazione
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Uniti anche se diversi” è questo lo slogan che Matteo Renzi ha tentato di portare alla Festa dell’Unità di Pesaro, cercando di convincere elettori ed esponenti politici del centrosinistra che il modello americano, utilizzato per la campagna di Kamala Harris, è veramente l’unica speranza per costruire un’alternativa alla destra di Giorgia Meloni. L’ex sindaco di Firenze lo ha chiarito più volte nelle ultime settimane, con discorsi riferiti in particolare a quelle forze politiche che hanno mostrato una notevole sfiducia nei confronti del ritorno di Italia Viva nel centrosinistra.

Non mi sento un figliol prodigo. Sono molto ammirato dalle volontarie e volontari che animano le feste dell’Unità. Non vengo a dire che sono tornato nel Pd. Io sono da un’altra parte. Io voglio un’alternativa che si fa anche con quelli diversi” ha infatti sostenuto Matteo Renzi, prima di sferrare un duro attacco al Movimento 5 Stelle e al suo leader Giuseppe Conte. L’ex sindaco di Firenze è stufo di sottostare ai dettami del pentastellato, che continua a definire un errore il ritorno di Renzi nel centrosinistra, ed è pronto a farsi valere anche se questo significa dover mettere dei confini chiari.

Una coalizione guidata dal Pd? Noi ci siamo” ha infatti dichiarato l’ex premier, per poi aggiungere convinto: “Sotto la guida del M5S non sarebbe possibile“. Renzi dunque è convinto che l’apertura ad una coalizione di centrosinistra sia la scelta giusta, ma allo stesso tempo ritiene che senza la fine delle ostilità coi pentastellati questa non potrà avere successo: “A Conte dico che ognuno si tiene le sue idee sul passato. Alleiamoci tra diversi ma mandiamo a casa l’attuale governo. Conte la smetta di fare polemica. Io sono disposto a deporre l’ascia” di guerra“.

Renzi: “Italia Viva da sola non basta, serve Margherita 2.0

L’ex presidente del Consiglio è giunto alla consapevolezza che senza un’alleanza la riconquista del governo è un obiettivo irraggiungibile. “È chiaro che ciascuno di noi deve fare uno sforzo, noi per primi, per trovare i punti di accordo e non è facile, ma è l’unica strada” ha sostenuto Renzi, per poi affondare duramente contro gli errori del passato: “Nel 2022 la Meloni non aveva la maggioranza del Paese, ma ha avuto la maggioranza dei seggi perché siamo andati divisi“. Un capitolo duro che l’ex sindaco di Firenze vorrebbe evitare di ripetere.

Così la coalizione tra forze diverse ma accomunate da scopi comuni potrebbe finalmente essere possibile, sempre se tutte le forze saranno aperte al compromesso. Italia Viva si dice pronta, perché il suo stesso leader si è reso conto di un fattore determinante: “Iv non basta per fare un centro forte. Serve una Margheritona o una Margherita 2.0. Serve poi una guida fresca. Carlo Calenda? Se riuscite a convincerlo voi. Io il mio l’ho fatto“.

Renzi è però convinto di star percorrendo “la strada giusta“, con tutte le difficoltà del caso, che dovranno essere rimosse passo dopo passo. “Discuteremo, ma intanto cominceremo a costruire questa casa, mattone dopo mattone” ha sostenuto Renzi, sottolineando che ora è il momento di agire e costruire l’alternativa, proprio mentre al governo il centrodestra continua a “chiacchierare” e a non compiere opere concrete.

Renzi: “Non massacrate Schlein come avete fatto con me

L’ex presidente del Consiglio ha voluto utilizzare la Festa dell’Unità anche per spezzare qualche lancia a favore di Elly Schlein, ex astro nascente del Pd che ora inizia ad incontrare le prime difficoltà col suo partito. “Non fate il fuoco amico sul segretario del Pd perché c’è bisogno di una coalizione che parta dai democratici e che si allarghi al centro perché  i voti al centro valgono doppio” ha infatti dichiarato l’ex segretario del Pd, volendo sottolineare la necessità di evitare di fare a Schlein ciò che “è stato fatto a me, a Veltroni e in parte anche a Zingaretti“.

Secondo Matteo Renzi, il volto dei democratici è al momento necessaria per essere messa a capo della nuova coalizione di centrosinistra. In fin dei conti, l’iniziativa dell’alleanza è nata proprio dalla sua persona e grazie a lei si è cementificata. “Politicamente Elly Schlein ha fatto un ragionamento molto intelligente dicendo basta polemiche, parliamo del futuro” ha ricordato Renzi, per poi sottolineare quello che è l’argomento centrale della questione: “Siamo disponibili a ragionare di futuro, ma non è che siamo d’accordo su tutto. Ad esempio sul jobs act io la penso in modo diverso da Elly Schlein e questo vorrà dire che quando andremo al referendum, su una legge di dieci anni fa, voteremo in modo diverso“.

Così Matteo Renzi mette le mani avanti, per evitare una coalizione che finisca come la maggioranza di governo. Nel centrosinistra uno “strappo” come quello di Tajani sullo Ius scholae potrebbe essere tollerato, almeno secondo quanto finora detto dal leader di Italia Viva.

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