Matteo Renzi è pronto a tornare ai giorni di gloria, nonostante le sconfitte che negli ultimi anni sembrano non volerlo lasciare andare, con un piano che prevede la costruzione di un’agenda politica completa che unisca e metta d’accordo le varie parti della nuova coalizione di centrosinistra. Un piano che già ieri aveva spiegato Carlo Calenda, ormai nemico del leader di Italia Viva, il quale aveva invitato le opposizioni a lasciar stare “i cabaret” per dedicarsi ad argomenti concreti, che convincano i cittadini e che mandino a casa il governo Meloni.
Entrambi i leader del centro sono convinti che il centrosinistra debba costruire una coalizione che non sia solamente “contro” qualcosa, ma che allo stesso tempo abbia intenzione di costruire, di rafforzare e soprattutto di migliorare. Renzi è convinto che questo sia il momento migliore per dare avvio a questo piano, proprio perché “l’esecutivo è segnato da una debolezza che sembrava inimmaginabile solo due mesi fa“. Il leader di Italia Viva è infatti convinto che il governo non riuscirà a resistere fino al 2027 e che il Paese, quindi, potrebbe dover cedere al voto anticipato.
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Le opposizioni, quindi, dovranno essere pronte e dovranno aver superato quegli scogli che finora hanno impedito la costituzione di un’alternativa valida alla destra. “L’iniziativa politica l’ha presa Elly Schlein” ha spiegato Renzi, perché “se vogliamo vincere non servono i veti ma i voti“. L’ex leader del Pd ha ammesso che questo piano “non è semplice” ma allo stesso tempo ha aggiunto: “Ma è l’unica possibilità per costruire un’alternativa di governo, altrimenti la coppia Meloni-Salvini andrà avanti per lustri“.
Renzi: “Se costruiamo un programma diventeremo maggioranza politica“
Matteo Renzi sembrerebbe aver compreso le possibilità che potrebbero derivare da un’alleanza con la sinistra. “Oggi l’opposizione tutta insieme è maggioranza nel Paese” ha ricordato il leader di Italia Viva, pronto a spiegare quale sia il suo programma per un ritorno al potere: “Non basta essere contro, occorre un lavoro sui contenuti, dettagliato, quasi noioso, ma puntuale su tutto perché si può vincere solo con un contratto alla tedesca in cui si scriva prima, argomento per argomento, cosa vogliamo fare e cosa no. Se costruiamo un programma la maggioranza numerica diventa maggioranza politica“.
Un piano che sembrerebbe più semplice a dirsi che a farsi, come dimostrano anche i tentativi finora falliti della segretaria Schlein di costruire un “campo largo“. Per quanto riguarda però le incomprensioni tra il Pd e Renzi, quest’ultimo avrebbe confessato di essere disposto a seppellire l’ascia di guerra o perlomeno a ignorarla. “Noi parliamo con la segretaria nazionale del Pd, non con le singole correnti” ha sostenuto Renzi, ricordando che l’unico principio da seguire è quello del “leader del partito più grande che guida l’intera coalizione“.
E contro chi accusa Italia Viva di essere ininfluente perché portatrice di pochi voti all’interno della coalizione, Renzi risponde con una teoria ben diversa: “Chi vuole vincere allarga la coalizione, chi vuole perdere mette i veti. E vince chi convince gli incerti, specie di centro“. L’ex sindaco di Firenze ha portato come esempi le campagne elettorali di Kamala Harris e Starmer, che hanno puntato in parte sugli indecisi della fazione avversaria. Italia Viva giocherà lo stesso ruolo e secondo il suo leader “i nostri voti, che siano novecentomila come alle ultime Europee o di più o di meno, valgono doppio perché sarà un’elezione che si giocherà su mezzo milione di voti, al massimo un milione“.
Renzi: “Pronti al confronto anche con Conte“
L’ex leader del Pd ha aperto anche ad un possibile confronto con Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, che qualche settimana fa ha criticato il cambio di percorso di Renzi, ricordandogli come lui stesso fosse stato il fautore del crollo del governo pentastellato nel 2021. “Noi siamo pronti al confronto sul futuro, ma sul passato non cambio idea” ha dichiarato il leader di Italia Viva, rivendicando di aver portato Draghi a Palazzo Chigi e di esserne “orgoglioso“.
Per quanto riguarda il resto, Renzi è consapevole che serva separare gli argomenti, “ occuparci del futuro e non fare rievocazioni storiche” e che è necessario capire come comportarsi per quanto riguarda la politica estera, uno dei punti deboli della coalizione di centrosinistra. “Tra Harris e Trump tifiamo per la Harris, spero anche Conte, su Putin e Venezuela non abbiamo dubbi, spero anche Conte, Sull’immigrazione vogliamo uscire dalla cultura ideologica dei decreti Salvini, spero anche Conte” ha affondato Renzi.
Parlando di politica estera, poi, l’ex sindaco di Firenze ha sostenuto che l’attuale governo è “ininfluente” perché si limiterebbe “a non fare danni” senza però “incidere“. Il leader di Italia Viva ha sostenuto che la presidenza italiana del G7 “in questa fase non serve assolutamente a nulla” e che la Farnesina non è in grado di essere influente sui dossier “e per un Paese che ha una grande tradizione di politica estera è un peccato“.
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