Per il leader di Italia Viva ora servirebbe un centro riformista che dica no ai sovranisti e ai populisti. «Vedo bene Giuseppe Sala insieme a tanti altri amministratori locali riformisti»
Si esprime il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, sul risultato delle elezioni comunali in una intervista a La Stampa, dichiarando: «Secondo me quelli che volevano tirare la corda a Draghi hanno perso. Il premier è più forte di prima, altro che storie. Meglio così». Per quanto riguarda il futuro a breve termine, Renzi ha dichiarato: «Ci attendono mesi di fuoco, a cominciare dall’inflazione e dalla perdita di potere d’acquisto. Serve un grande patto sociale per l’Italia, non il logoramento di Draghi», ha puntualizzato il leader di Iv.
Secondo Renzi quel che ora servirebbe all’Italia è un centro riformista che dica no ai sovranisti e no ai populisti. Prospettiva non solo possibile per il leader ma anche necessaria. Sempre durante l’intervista, il leader ha affermato: «A tempo debito sarà naturale per tutti abbandonare gli egoismi e costruire una casa comune che vada a doppia cifra – poi ha puntualizzato – Chi per piccole ambizioni personali blocca questo processo si assume la responsabilità di consegnare il Paese ai populisti».
Un centro riformista che vede protagonisti amministratori locali. Renzi pensa al sindaco di Milano
Tra i protagonisti di questo centro riformista, l’ex premier, vedrebbe bene anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Infatti, parlando della ‘formazione’ Renzi ha affermato: «Uno come Beppe Sala in questa partita può stare da protagonista. E con lui tanti amministratori locali riformisti». Il leader di Iv ha parlato di un contenitore modello ‘Renew Europe’ che potrebbe essere la casa di molti.
Sul risultato di Azione alle amministrative, il partito di Carlo Calenda, Renzi ha commentato: «I numeri sono argomenti testardi. I candidati civici sono andati bene, ma la lista di Azione da sola non va molto lontano. Anche dove i candidati sindaci vanno bene, il risultato di Azione non è trascendentale: 4% a L’Aquila, 8% a Palermo, 1% a Verona. In totale, Azione ha eletto meno sindaci e meno consiglieri di Italia Viva. E se parliamo di Roma, i primi due eletti della lista Calenda, primo e secondo, sono due di Italia Viva. l’accordo riformista serve a tutti, anche a Calenda».