Dentro Italia Viva l’umore non sembra essere dei migliori. La decisione di Matteo Renzi di abbracciare il Partito democratico di Elly Schlein e, di conseguenza, il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, sta facendo discutere militanti e dirigenti di Iv che reclamano nuovi congressi su un possibile cambio di rotta. Tra questi, Luigi Marattin, che contesta il “cambio radicale di linea” per “l’alternativa al bipolarismo” e Lella Paita, contraria all’intesa sulla Liguria con l’ex avversario interno come Andrea Orlando.
Nonostante il cattivo umore di alcuni dei suoi, Renzi sembra voler tirare dritto per la sua strada: “Me lo aspettavo, il casino e va benissimo: siamo qui per discutere di politica, sono felice di confrontarmi con chi la pensa diversamente. Ma il mio compito, da leader politico, era fare una proposta e indicare una strada, mettendoci la faccia come ho sempre fatto“.
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Per l’ex premier la via maestra è quella di seguire la segretaria dem e il suo seguito. Da settimane Italia Viva era ad un bivio: correre da sola o allearsi con la Schlein e riprovare la corsa al governo. La strada del Terzo Polo l’ha considerata un gioco a perdere, visto che con il leader di Azione, Carlo Calenda, i rapporti sono ormai nulli. “Bisogna scegliere se stare di qua o di là” aveva affermato Renzi. E lui ha scelto: “Faremo l’ala blairiana del centrosinistra“.
Ora l’ex premier prova a ritagliarsi un ruolo destinato a ridurre gli spazi politici dell’ala riformista del Pd. E il patto tra Renzi e Schlein parte con il riconoscimento del ruolo della segretaria Pd come candidata premier del tanto agognato campo largo. Le polemiche che arrivano da alcuni di Pd, M5s o Cgil non preoccupano il leader di Iv: “Schlein ha capito che contano i voti e non i veti, e nessuno di loro avrà la forza per metterne, se l’obiettivo comune è mandare a casa il governo“, afferma.
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