“Non si può stare con il piede in due scarpe” Elly Schlein lo sa bene ed è consapevole che, affinché il suo progetto del “campo largo” funzioni, anche Matteo Renzi deve comprenderlo. Il leader di Italia Viva vuole prendere parte alla coalizione su cui starebbero lavorando le opposizioni, nel tentativo di costruire un’alternativa la governo Meloni, ma alcuni partiti non sarebbero favorevoli alla sua partecipazione.
Primo tra tutti il Movimento 5 Stelle. Giuseppe Conte nutre ancora rancore per le macchinazioni portate avanti dall’ex sindaco di Firenze, che è riuscito a far cadere il suo governo per sostituirlo con quello di Mario Draghi, e ad oggi teme una sorta di “doppiogiochismo” da parte del leader di Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi, infatti, sarebbe alleato del centrodestra a Genova e farebbe parte della coalizione di centrosinistra in Liguria.
Leggi Anche
Una situazione paradossale, su cui ora sembra riflettere la stessa Elly Schlein. La segretaria del Pd, però, vorrebbe anche allontanare le attenzioni da questa specifica questione, per riportarle sul reale obiettivo della coalizione. “Proviamo a rispettarci di più anche nelle nostre differenze, abbiamo tanto da cambiare e fare autocritica” ha dichiarato la leader dem, aggiungendo che quello in corso sarebbe “un dibattito un po’ surreale perché le alleanze non si fanno da nome a nome ma da tema a tema“, per questo è fondamentale portare avanti “un autunno militante, in cui coinvolgere le altre forze di opposizione politica e sociale“.
I nuovi attacchi di Conte a Matteo Renzi
Il leader del Movimento 5 Stelle non ha intenzione di cedere alle richieste di Matteo Renzi. Le continue esortazioni all’unità non sarebbero servite a nulla, poiché Giuseppe Conte è rimasto fermo sulle sue posizioni: “Resuscitare Renzi, premiandolo dopo la disfatta elettorale europea e i suoi ripetuti fallimenti, avrebbe un costo pesantissimo per la serietà e credibilità del progetto di alternativa a Meloni“.
I tempi del dialogo sembrerebbero conclusi, con il M5S convinto della sua scelta e apparentemente irremovibile. Resta dunque da capire cosa decideranno i pentastellati in merito al candidato da presentare in Liguria. La coalizione di centrosinistra sembrerebbe intenzionata a riunirsi sotto il nome di Andrea Orlando, ma la presenza di Matteo Renzi sembrerebbe la conferma dell’assenza dei pentastellati.
“Il metodo e il merito con cui tutto ciò sta avvenendo viene assecondato dai vertici del Pd” ha affondato Conte, sostenendo che queste decisioni stanno “aprendo una grave ferita con la mia comunità del Movimento 5 Stelle: una comunità che intende antropologicamente la politica in modo diametralmente opposto“. Una nuova frattura potrebbe essere visibile all’orizzonte, ma per avere la certezza del futuro dei due partiti sarà necessario attendere le prossime decisioni di Schlein su Renzi.
Conte: “Renzi fa scegliere i governi a Washington“
Il leader pentastellato continua ad essere piuttosto duro nei suoi attacchi contro Matteo Renzi e soprattutto verso il tipo di politica che il leader di Italia Viva vorrebbe portare nella coalizione. “Se qualcuno pensa che Renzi possa facilitare un dialogo diretto con il Partito democratico statunitense e con il governo israeliano allora dico che, a maggior ragione, occorre un forte chiarimento sulla politica estera” ha sostenuto Conte, chiarendo che per il M5S “i governi non si scelgono a Washington“.
Un’insinuazione che ha infastidito non poco l’ex sindaco di Firenze, che ha deciso di rispondere personalmente a Conte. “Non facciamo scegliere i governi a Washington” ha tuonato l’ex premier, chiarendo come sia arrivato il momento di fare chiarezza sulle posizioni in politica estera riguardanti il Movimento 5 Stelle: “Quanto alla politica americana tra Trump e Harris noi non abbiamo dubbi: stiamo dalla parte dei democratici americani, di Kamala senza se e senza ma. Ci auguriamo che tutto il campo largo sia dalla parte dei progressisti contro i sovranisti“.
© Riproduzione riservata